Renate: crocione, da simbolostorico a spartitraffico

Renate: crocione, da simbolostorico a spartitraffico

Renate – Che in questo periodo croci e crocifissi siano al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica è un dato di fatto. Dopo la discussione in consiglio comunale della settimana scorsa sulla presenza del simbolo cristiano nelle aule scolastiche, il Comune di Renate si distingue per l’ipotesi di spostare una croce: quella dedicata ai morti per la peste che sorge in piazza Zanzi a ridosso di via Garibaldi. Detto che questo monumento, conosciuta da tutti come crocione, è un simbolo per il paese, che si trova nella medesima posizione da più di 300 anni e che intere generazioni di renatesi l’hanno eletto a ritrovo, sedendosi sul basamento ai suoi piedi per fare quattro chiacchiere, è ovvio che il suo spostamento per la creazione di una rotatoria o di uno spartitraffico non farebbe proprio piacere a tutti. Ai più tradizionalisti e affezionati certo no. Per capire che cosa potrebbe cambiare nella viabilità renatese, ci vuole un po’ di immaginazione.
Obiettivo della giunta Gerosa, mai nascosto dallo stesso primo cittadino, è l’eliminazione dell’impianto semaforico che unisce in un quadrato irregolare le vie Vittorio Emanuele, Cavour, Garibaldi e Mazzuchelli. «Il semaforo – spiega Antonio Gerosa – è pericoloso e non sono certo io a dirlo, bensì i fatti. Qualche mese fa c’è stato anche un incidente mortale e credo sia d¿obbligo per chi governa pensare a soluzioni alternative. Per mettere mano a questa strada, è bene ricordarlo, bisogna interagire con la Provincia, perché è questo l’ente che la gestisce. Per ora, abbiamo affidato a un professionista uno studio per modificare la viabilità e inizieremo a lavorare gomito a gomito a partire da metà mese. Ovviamente, ognuno di noi ha una sua idea di come potrà modificarsi la viabilità del centro paese. E io ne ho una mia personale. Costruire una rotatoria di piccole dimensioni che non intacchi piazza Zanzi non avrebbe alcun senso. Guardandomi attorno, nei paesi vicini così come altrove, ho notato che si stanno costruendo spartitraffico ovali che potrebbero fare al caso nostro. Ripeto, questa è solo una mia idea. Poi, bisognerà vedere ne pensa il professionista e, soprattutto, l’amministrazione provinciale. Per quanto riguarda il crocione, è evidente che se passasse il progetto di uno spartitraffico ovale, andrebbe spostato. Una possibilità sarebbe quello di “trasferirlo” proprio al centro dell’ovale. In questo modo, riusciremmo a cambiare la viabilità, a modificare l’arredo urbano, rendendo la vita di tutti più sicura. La croce rimarrebbe un simbolo importante, non verrebbe eliminato ma semplicemente spostato. Credo che siano tanti i renatesi a pensarla come me. Se dobbiamo fermare i progetti di cambiamento e miglioramento del paese a ogni ostacolo sormontabile (come questo della croce, fa intendere tra le righe Gerosa, nda) non cambiamo più niente. Ci vorrà tempo, ma speriamo di poter raggiungere questo, così come altri obiettivi».
Sicuramente i cambiamenti, anche e soprattutto i più piccoli e quotidiani, creano delle spaccature. E l’impressione è che il “trasloco” della croce del 1600 dedicata ai caduti della peste sia destinata a fare discutere. «Se dovessimo trovare i resti di un lazzaretto antico sotto la croce – precisa il sindaco, avallando l’ipotesi che proprio sotto la croce ci potesse essere una fossa comune – li sposteremmo, così come abbiamo spostato quelli presenti sotto la chiesetta di San Mauro». Insomma, per ora è solo un¿idea: gli interlocutori, il Comune e la Provincia, dovranno mettersi d¿accordo visto che la strada è gestita a livello provinciale. Ma l’incognita restano i cittadini: trasformare il crocione in uno spartitraffico convincerà i renatesi?
Elena Sandrè