Monza – «Nessuna spesa per pranzi o cene, né per me, né per altri. Nessuna spesa per acquisto di beni per me o per altri. Inoltre, nessuna spesa per rimborsi chilometrici, dentro e fuori il territorio regionale». Nel giorno della nuova visita della Guardia di Finanza al Pirellone, questa volta per concentrarsi sui documenti dei gruppi di opposizione dopo l’inchiesta che ha travolto Pdl e Lega nord (e che ha portato alle dimissioni del governatore Roberto Formigoni), Pippo Civati pubblica sul suo sito internet (www.civati.it) la fotografia fiscale dei suoi anni da consigliere regionale del Pd.
«Abbiamo presentato alla Guardia di Finanza la rendicontazione dell’attività istituzionale – ha scritto – a seguito dell’inchiesta che ha riguardato i consiglieri di altri gruppi, dal 2008 a oggi. Inchiesta salutare che ha già fatto molto scandalo e che servirà (quantomeno) a responsabilizzare gli amministratori pubblici di ogni ordine e grado. Sulla mia nota, ci sono spese di trasferimento pari a poco più di duemila euro in cinque anni collegate a trasferte fuori dalla regione (l’85%) e a passaggi taxi in città a Milano (il 15%), pari a una cifra che, nel suo complesso, si attesta intorno all’euro al giorno».
E poi i conti in tasca. «Con l’occasione, dal momento che ci rendiamo ‘conto’, rendiamoci tutti i conti. Circa novemila euro è la cifra che ricevo al mese come consigliere regionale. Ogni mese, al Pd, destino duemila euro. Nell’ultimo anno (2012), ho speso (di tasca mia) per promuovere le iniziative politiche che conoscete, di carattere regionale e nazionale, circa quarantamila euro. Questo è quanto».