Arcore – Topi d’appartamento scatenati a Cascina del Bruno. E i residenti si rivolgono al sindaco. Lunedì mattina, una nutrita delegazione della frazione arcorese si è recata dal primo cittadino Rosalba Colombo per chiedere un intervento, a partire da una maggiore illuminazione pubblica. L’invito a un confronto diretto era arrivato dal sindaco stesso che lunedì si è trovata di fronte un gruppo tanto numeroso da dover dirottare la riunione nella Sala del camino. Qui, oltre 30 persone, con spirito fermo ma costruttivo, hanno riferito della raffica di furti in corso, auspicando manovre correttive da parte del Comune.
“Già nel 2007 -ha spiegato Carla Mantegazza, portavoce del gruppo- scrissi una lettera all’amministrazione comunale per sollecitare una serie di migliorie tra cui il potenziamento dell’illuminazione pubblica. A distanza di quattro anni la situazione è ancora la stessa”. “Io vivo da solo in via Meucci -ha detto poi un anziano- a casa mia i ladri non sono ancora arrivati, ma in quella di mio figlio sì. Quando entrerà in vigore anche il cambio dell’ora, mi toccherà barricarmi in casa dalle 5.30 del pomeriggio. Siamo prigionieri nelle nostre abitazioni”. Proposte concrete sono arrivate da un altro residente: “sarebbe utile una migliore manutenzione degli spazi verdi pubblici -ha suggerito- perchè costituiscono delle vie di fuga per i ladri. Mi chiedo poi se sia possibile attivare un servizio di vigilanza privata sovvenzionato in parte da noi residenti e in parte dal Comune”.
Rosalba Colombo si è tenuta alla larga da promesse altisonanti. “Non vi nascondo -ha detto- che gli interventi risolutivi in questi casi sono difficili. Sia la polizia locale che i carabinieri hanno organici ridotti all’osso e io non sono in grado di garantirvi che potenzieranno il servizio di controllo. Vi invito però a raccogliere le denunce ai carabinieri che tutti voi avete presentato e a portarmele”. Il sindaco ha poi promesso di attivare un tavolo di confronto cui potrà partecipare anche una delegazione dei cittadini del Bruno, insieme agli amministratori e ai rappresentanti delle forze dell’ordine.
In quell’occasione i residenti potranno interrogare gli esperti anche su quello che la legge consente di fare al privato cittadino, in casi di legittima difesa. Ha chiesto delucidazioni in questo senso una delle donne presenti, ma il comandante della caserma dei carabinieri, avvisato all’ultimo dal sindaco, non era presente per rispondere. Gli episodi riferiti sono numerosi, intensificatisi in una vera ondata a partire dalla fine di luglio. In qualche caso, i topi d’appartamento hanno colpito mentre i padroni di casa dormivano al piano superiore o guardavano la tv al piano terra.
Valeria Pinoia