Ponzoni e lo scandalo ”Milano 4”Quando Arcore era in pericolo

C'è anche Arcore nell'ordinanza che ha portato all'arresto di Massimo Ponzoni. C'è in particolare quel progetto noto come "Milano 4" che, sulle aree verdi di fronte a Villa San Martino, ambiva a realizzare un grosso complesso edilizio su terreni vincolati del parco Valle del Lambro.
Ponzoni e lo scandalo ”Milano 4”Quando Arcore era in pericolo

Arcore – C’è anche Arcore nell’ordinanza che ha portato all’arresto di Massimo Ponzoni. C’è in particolare quel progetto noto come “Milano 4” che, sulle aree verdi di fronte a Villa San Martino, ambiva a realizzare un grosso complesso edilizio. A promuoverlo era la società immobiliare Idra, per conto di Silvio Berlusconi; in sostanza il personaggio chiave è stato Francesco Magnano, geometra di fiducia del premier, candidato alle Regionali nel 2010, nella lista di Formigoni e poi sottosegretario del presidente della giunta regionale.

Secondo le carte, allora, consulente della Idra era Antonino Brambilla, anche vicepresidente della Provincia di Monza e assessore all’Ambiente. “Dal complesso di conversazioni telefoniche incrociate con fonti aperte -si legge nel testo dell’ordinanza emessa dall’autorità giudiziaria che lo inchioda- emerge l’interessamento da parte di Ponzoni e Brambilla, dietro input del citato Magnano, o comunque coordinandosi con lo stesso, a un progetto immobiliare di vastissima entità da svilupparsi si aree site nel Comune di Arcore che rientrano sotto la vigilanza del Consorzio regionale Parco della Valle del Lambro”.

Secondo gli inquirenti, il coinvolgimento di Antonino Brambilla in questo “milionario progetto” metterebbe in evidenza “come ormai sia una prassi abituale di questo indagato la svendita delle sue pubbliche funzioni per soddisfare l’interesse privato che ritiene di maggior convenienza”. Era il febbraio del 2010 quando è trapelata la notizia di un incontro tra Idra e amministrazione comunale per la presentazione informale della proposta. La società di Berlusconi avrebbe realizzato la tanto agognata casa di riposo, ma anche mini-appartamenti e altri volumi per un totale di 150mila metri cubi circa.

Le reazioni sono state roboanti, tutto si è detto sulla cementificazione e l’importanza della tutela dell’ambiente. Le sinistre, allora all’opposizione, si sono lanciate in una protesta sonora, accusando la giunta Rocchini di favoritismi nei confronti del premier. In provincia, il Pd ha sollevato poi una spinosa questione relativa a quel misterioso incontro intercorso ad Arcore: accanto agli amministratori arcoresi e ai rappresentanti di Idra e del Parco della Valle del lambro sedeva anche l’assessore provinciale Antonino Brambilla. In quale veste? Gigi Ponti e Mimmo Guerriero del Pd dicevano: “Siamo fortemente stupiti di fronte alla sovrapposizione di ruoli di difensore delle aree protette brianzole e consulente di una società immobiliare che punta a costruire in questo caso all’interno di un parco di pregio”.

Il presidente del Parco Emiliano Ronzoni attribuiva inizialmente quella presenza al ruolo di consulente. Nel giro di qualche ora, nell’imbarazzo generale, si correggeva, “anzi no, è l’altro ruolo, quello di assessore”. E Brambilla, al Cittadino, garantiva: “Non sono e non sono mai stato consulente di Idra, ho partecipato all’incontro in Comune come assessore alla pianificazione del territorio della provincia di Monza e Brianza”.
Valeria Pinoia