Pedemontana sopra un’azienda?A Lentate trema la «Boffi cucine»

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Lentate sul Seveso – Sembrava un progetto senza fine, invece Pedemontana è così vicina e preoccupa a tal punto, da far muovere un colosso del mobile come la “Boffi cucine” di via Oberdan. Una reazione naturale se si trova il proprio nome e numero di mappale catastale pubblicato sui giornali locali, in cui si annuncia un prossimo esproprio. «Andremo a Milano negli uffici della società – spiegano dalla Boffi –: siamo un’azienda con 250 dipendenti e ci ritroviamo il passaggio autostradale, senza capirne i termini. Ci hanno detto che rientriamo nelle opere accessorie, sì ma nell’elenco è citato un mappale che include tutta la nostra superficie produttiva, questo cosa significa?».

Per saperlo cittadini o imprese sono costretti a chiedere, informarsi, muoversi, un paradosso visto che è Pedemonta a invadere il territorio e non il contrario. Nell’infinito susseguirsi di nomi degli espropriati, quindicimila nel tratto brianzolo naturalmente non solo a Lentate, c’è persino la cooperativa Oasi di Birago. «Ne siamo consapevoli – risponde la presidente Luisella Tellini – si tratta di venti centimetri in fondo alla scarpata di via Gerbino, una metratura inclusa nell’allargamento delle famose curve, un’opera accessoria connessa a Pedemontana».

Se per l’Oasi non ci sono problemi, a rincarare la dose di dubbi e paure c’è Angelo Campi, presidente del “Comitato per la salvaguardia ambientale e architettonica dell’ex area Schiatti”. «Sono rimasto stupito – spiega – nel trovare tra gli espropriati un ristorante. Peccato che l’unica area libera sia il parcheggio, altrimenti porteranno via l’attività? Su queste cose bisogna fare chiarezza, c’è troppa confusione e paura. Giovedì prossimo, 27 gennaio, convocherò un incontro in sala Mauri alle 21 per raccogliere la voce della gente».

Sì ma l’amministrazione cosa sta facendo? Il sindaco, Massimo Sasso, invita a pazientare: «In settimana ho avuto un incontro con Regalia (direttore Pedemontana spa) – spiega – per parlare degli espropri delle quattro famiglie in cerca di una nuova casa. Se gli immobili abbattuti saranno otto, in quattro non hanno un’area di proprietà dove ricostruire, ma gli stessi hanno già individuato una superficie privata in via Nazionale dei Giovi, mentre per il resto della popolazione entro fine gennaio uscirà l’elenco completo degli espropri ». Come rassicurare i cittadini? «L’architetto Antonio Borghi dell’ufficio tecnico è disponibile, all’inizio avevamo istituito un ufficio specifico, perché era una cosa nuova, ora siamo preparati».
Cristina Marzorati