Pase e Fois protagonisti a Senagoinsieme alle vasche di laminazione

Faccia a faccia elettorale molto caldo a Senago: com'era prevedibile la caduta della giunta di centrodestra dopo soli 22 mesi di governo e quindi il ritorno anticipato alle urne ha lasciato strascichi polemici malgrado l'anno di commissariamento del Comune.
Pase e Fois protagonisti a Senagoinsieme alle vasche di laminazione

Senago – Serata molto calda a Senago malgrado la pioggia infida e gelida. Com’era prevedibile la caduta della giunta di centrodestra dopo soli 22 mesi di governo e quindi il ritorno anticipato alle urne ha lasciato strascichi polemici malgrado l’anno di commissariamento del Comune.

Due assessori uscenti infatti si presentano ai nastri di partenza, Riccardo Pase (Lega Nord, Alleanza per Senago e Forza Senago) e Giuseppe Sofo (Udc ma candidato di Vivere Senago lista civica appositamente costituita), decisi a dimostrare che la colpa del disastro amministrativo è stata tutta del sindaco Franca Rossetti che si è invece ritirata dalla scena politica senaghese di cui è stata protagonista per anni.

Ma la coalizione che nel 2009 si era costituita proprio al ballottaggio e l’aveva spuntata, conquistando il Comune dopo 40 anni di governo di sinistra, si presenta comunque in ordine sparso e non senza spaccature interne, come quelle in seno al Pdl che si affida ad un architetto, Mario Milani (sostenuto anche da Senago futuro e libertà che si richiama evidentemente a Fini e dunque in contrasto con la linea dei seguaci di Berlusconi) , pieno di buona volontà ma un po’ a disagio con le schermaglie puramente politiche.

Tanto che non si cura e non si occupa che ci sia una Forza Senago (una parte di Pdl che evidentemente non condivide la linea del resto del partito a livello locale) che appoggia invece Riccardo Pase il quale ovviamente ringrazia passando sopra anche al fatto che il Carroccio non ha voluto ufficialmente allearsi con il partito del Cavaliere.

Candidato sindaco per la terza volta, Pase è invece molto scaltro, abile, sicuramente preparato e dotato di grande capacità oratoria, un vero leghista della prima ora ma con il piglio della seconda generazione del Carroccio, insomma più vicino ai maroniani ora sulla cresta dell’onda. E quindi deciso a giocare sino in fondo tutte le sue chances. Oltretutto capace di ribaltare ogni situazione che potrebbe vederlo in difficoltà rovesciando accuse e responsabilità sulla sinistra. La quale, a differenza di tre anni orsono, si ricompatta passando sopra a divisioni e posizioni personali che erano costate la riconferma di Enrico Chiesa, sindaco uscente, e schiera Lucio Fois (sostenuto da Sel di cui è espressione, Pd da cui proviene, Idv e Insieme per Senago). Evidentemente per cogliere al volo l’opportunità del voto anticipato e tornare al governo della città.

Fois però non affonda i colpi come potrebbe su Pase e ancor meno su Sofo, anche se tirato per i capelli dal leghista reagisce da par suo. La platea è di fatto divisa in modo netto e a tratti anche infuocato tra Pase e Fois, che si ergono a protagonisti della serata, mentre Milani, Sofo e Palazzolo, che pure rappresenta un pezzo di sinistra (Federazione della sinistra e Senago bene comune) finiscono per recitare il ruolo di comprimari malgrado la loro buona volontà, preparazione e dotazione di proposte.

Nodo centrale di tutto il dibattito anche e più della solita urbanistica e Pgt, sono le vasche di laminazione che Regione e Provincia vogliono realizzare per evitare le esondazioni del Seveso in quel di Niguarda a Milano. Tutti sono contrari a parole ma poi emergono, nei fatti e nel passato ma con sospetti per il futuro, comportamenti più o meno decisi e contradditori. E tra Pase e Fois è un rinfacciarsi a vicenda aperture e trattative sottobanco.

Altro scontro al calor bianco sui campi nomadi astutamente introdotto da un intervento del pubblico che al di là dell’essere schierato è in ogni caso molto appassionato come dimostra la grande affluenza (sala gremita oltre i limiti) e la presenza delle forze dell’ordine pronte a sedare ogni principio di intolleranza tra candidati al consiglio ed ex consiglieri che hanno conti in sospeso. Insomma un gran bel dibattito ricco di contenuti e una sfida molto molto aperta dove il ballottaggio sembra quasi inevitabile.

Giorgio Bardaglio il direttore, che segue per la prima volta un faccia a faccia, sottolinea la passione dei presenti ed è molto soddisfatto. Martedì si va a Lissone e anche qui sarà una seratina tutta effervescente. Con otto candidati non ci sarà infatti pericolo di addormentarsi.
Luigi Losa