Ornago – Gli archivi dell’ospedale di Vimercate, accolti nelle strutture del comprensorio di via Banfi, hanno bisogno di una riqualificazione pressoché totale. Gli edifici che ospitano vecchie cartelle cliniche, registri e una gran quantità di altri documenti appartenenti al nosocomio sono mira dei vandali e dei malintenzionati da diversi anni. Alcuni frequentatori dicono addirittura che la situazione sia così «da sempre».
Da sempre forse non è vero, ma la gravità della condizione generale non cambia. Tali strutture furono costruite all’inizio del secolo scorso per curare donne minate dal lavoro nei campi o nelle filande e presero il nome di Sanatorio di Ornago. Nel corso del tempo però sono state oggetto dell’incuria, oltre che da veri e propri atti vandalici. Il lancio di sassi contro le finestre, oppure lo sfondamento di porte d’ingresso, sono solo alcuni dei danneggiamenti che gli archivi hanno subito. E così dati che dovrebbero essere sensibili e tenuti lontani da sguardi indiscreti, sono invece alla mercé praticamente di chiunque visto che manca un qualsiasi sistema di sorveglianza.
Chi conosce quei posti sostiene che «non è da escludere che qualche documento sia stato sottratto». E l’insinuazione probabilmente non è lontana dal vero rendendosi conto dello stato dell’arte. «Siamo al corrente di come versano gli archivi di Ornago – hanno detto dall’Azienda ospedaliera di Vimercate – ma del resto anche le recinzioni e i muri perimetrali che delimitano i terreni del Sanatorio sono un colabrodo. E questo facilita la penetrazione di malintenzionati». Quei terreni vengono utilizzati anche come “passaggio naturalistico”, tanto che diversi escursionisti passano dall’oasi umida “Le Foppe” di Cavenago alla città di Ornago, proprio sfruttando le aperture del muro sud.
A riprova di questo, nella vegetazione che circonda il Sanatorio si è creato anche un vero e proprio sentiero. «Dal canto nostro – hanno proseguito da Vimercate – abbiamo messo delle inferriate dove abbiamo potuto, ma d’altronde per risanare quelle strutture è necessario fare un forte investimento. È evidente che se l’ospedale deve fare degli investimenti, prima di tutto si pensa alla salute dei pazienti».
C’è poi chi sostiene, mantenendo sempre l’anonimato, che i gli archivi non siano del tutto in disuso: «Ultimamente abbiamo visto persone che sono venute e hanno trafficato intorno a quegli archivi». Dall’ospedale si è replicato che «per mantenere un archivio, c’è bisogno di spazio». Nello stesso comprensorio di via Banfi, sorge una residenza per anziani non autosufficienti gestita dall’Asl e da altri soggetti. Questa struttura sanitaria è invece perfettamente funzionante e da poco è stata ristrutturata.
Lorenzo Merignati