Nova Milanese – Scaricava nelle fognature sostanze chimiche in valori superiori anche di mille unità rispetto al massimo consentito. E’ la ditta “La Galvanica” di via Garibaldi. Lunedì scorso il nucleo Ambiente Edilizia della Polizia Provinciale al servizio della Procura di Monza ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo degli accessi alla fognatura provenienti dagli scarichi e dell’azienda. Un intervento importante maturato al seguito di diverse ispezioni.
La prima risale esattamente ad un anno fa: era il 18 febbraio del 2010 quando gli agenti del Nucleo Ambiente Edilizia Agli ordini del comandante Flavio Zanardo, hanno effettuato il primo campionamento che evidenziava già dodici parametri superati (cromo, ferro, alluminio, nichel, piombo, rame e zinco). Nel settembre del 2010 il secondo intervento: quattro i campionamenti effettuati, come sette mesi prima, sei i parametri superati e in quantità leggermente inferiori al controllo precedente. La situazione, quindi, sembrava in via di miglioramento. (la situazione non è mai stata in via di miglioramente quando c’è continuità di scarico abusivo e pericoloso) Ma non è stato così.
Ad ottobre un ulteriore ispezione e ancora quattro campionamenti. Nove, questa volta i parametri superati. Di qui l’emissione da parte del procuratore di Monza dottor Salvatore Bellomo del decreto di sequestro preventivo (ai sensi dell’art321 c.p.p.) dei tubi di scarico. Un sequestro motivato anche alla luce dei precedenti penali registrati dal titolare dell’azienda, B.D., 42 anni, pluripregiudicato per reati contro la persona e spaccio di stupefacenti. Il titolare dell’azienda che ha il suo ingresso in via Garibaldi ma si snoda come edificio sulla via Galilei, è stato deferito all’autorità giudiziaria per violazioni al testo unico ambientale (D.lgs 152/2006) per scarico senza autorizzazione e versamento in fognatura di sostanze pericolosa fuori dai limiti legali; nonché violazione all’articolo 452 c.p. per inquinamento ambientale. La violazione comporta un ammenda che va dai 3 mila a 30 mila euro di multa, mentre il superamento dei limiti consentiti comporta anche l’arresto, oltre all’ammenda.
Un’operazione di polizia importante per la tutela dell’ambiente e anche della salute dei cittadini stessi: le sostanze scaricate nelle fognature, potrebbero anche intaccare le acque superficiali. “L’operazione – hanno spiegato gli agenti del Nucleo Ambiente Edilizia della Polizia Provinciale – ha visto la collaborazione di Brianza Acque. Grazie all’utilizzo del liquido tracciante abbiamo accertato che i campionamenti effettuati provenissero realmente dall’azienda in questione”.
Giusy Taglia