Monza – La Brianza lancia la candidatura di Eugenio Corti a Nobel per la letteratura. L’obiettivo è quello di raccogliere, entro il 31 gennaio 2011, quante più firme possibile in Italia e all’estero, da inviare all’Accademia di Svezia per promuovere il nome dello scrittore besanese, autore de “Il cavallo rosso”, al più prestigioso riconoscimento letterario.
L’iniziativa è stata ufficializzata sabato scorso, durante il convegno “Eugenio Corti, la Brianza e il mondo”, promossa nella sede di Confindustria dall’ associazione culturale Eugenio Corti (Aciec), dall’Iseb (Istituto di studi economico sociali della Brianza)e dalla Provincia di Monza.
Al convegno, moderato dal direttore del “Cittadino”, Luigi Losa, sono intervenuti il presidente della Provincia MB Dario Allevi, il presidente di Iseb Sergio Cazzaniga, il presidente di Aciec Francesco Righetti, Sandro Fontana, docente di storia contemporanea a Brescia, Sergio Mandelli, presidente del comitato per il Premio Nobel a Eugenio Corti, Maddalena Martinoli, docente dell’Istituto San Carlo di Como e Mario Palmaro, docente alla Pontificia università di Roma.
Nella tavola rotonda della seconda parte del convego hanno preso la parola il giornalista e parlamentare Renato Farina, l’assessore regionale alle culture Massimo Zanello, il segretario della Camera di commercio mb Renato Mattioni, il sindaco di Besana Vittorio Gatti, l’assessore provinciale alla cultura Enrico Elli, il presidente di Confindustria Renato Cerioli, il critico Pier Franco Bertazzini .
Più conosciuto e apprezzato all’estero che in Italia, Eugenio Corti incarna perfettamente il “Nemo propheta in Patria”. Non a caso il suo nome non si ritrova sulle Garzantine letterarie, ma in Francia Etienne de Montety, direttore del prestigioso Figaro Littéraire, ha definito la sua opera giunta alla 25esima edizione e tradotta in sette lingue, uno dei migliori romanzi europei degli ultimi 25 anni, dopo “Un amore” di Dino Buzzati e “Il nome della rosa” di Umberto Eco. François Livi, ordinario della Sorbona di Parigi, ha equiparato la saga lombarda del Cavallo rosso a Guerra e pace di Tolstoj, mentre Jorge Ipas, direttore della Gran Enciclopedia Rialp, è giunto ad affermare: “Ho letto Mann, Hemingway, Camus, Lampedusa, Kafka, Musil e più della metà dei premi Nobel per la letteratura: Corti li supera tutti”.
Sullo stesso tono tutti gli interventi del convegno che ha strappato l’impegno di Regione, Provincia, Camera di commercio e del nostro giornale a sostenere la candidatura di Corti “modello di valori brianzoli e universali”.
L’opera di Corti è stata analizzata da un punto di vista storico, economico, imprenditoriale e naturalmente letteraria ed è stata giudicata da tutti un’opera in grado di trasmettere valori importanti per la comprensione della realtà attuale,”in grado –come ha detto Palmaro- di offrire un orizzonte morale di cui oggi si sente un gran bisogno”.
Alla fine è arrivata anche una proposta: “Perché non far leggere ‘Il cavallo rosso’ nelle scuole medie e superiori della Brianza? “A Como- ha testimoniato Martinoli- lo propongo già ai miei alunni e i risultati sono davvero ottimi”.
Rosella Redaelli
Nobel per la letteratura a Corti:la Brianza sostiene la candidatura
