‘ndrangheta a Desio già nel 1993Misterioso incendio a Villa Tittoni

‘ndrangheta a Desio già nel 1993Misterioso incendio a Villa Tittoni

Desio – La ‘ndrangheta a Desio è ben radicata, da tempo. Lo scrive il giudice nell’ordinanza che ha portato all’arresto, in Lombardia, di 160 affiliati alle cosche. “La ‘ndrangheta desiana costituisce uno dei primi tentativi di esportazione dello schema originale calabrese in territorio del Nord Italia. Le indagini sin dall’origine hanno fatto emergere e oggi hanno definitivamente confermato che a Desio è sempre esistito un Locale di ‘ndrangheta, retto da un capo locale e composto da altri personaggi, ricoprenti il ruolo di capo società, contabile, con numerosi gregari e affiliati. Le attività criminali hanno spaziato e tuttora interessano vari settori quali le estorsioni, l’usura, gli stupefacenti e le armi”.

Desio è considerata una colonia della cosca degli Iamonte di Melito Porto Salvo. “Diversi collaboratori di giustizia hanno indicato on Paolo Crea, abitante a Desio ma originario di Melito Porto Salvo e collegato alla cosca Iamonte il capo del Locale di Desio dell’epoca”. Negli anni 90 emergono le figure dei fratelli Moscato: Annunziato, Saverio e Natale, nipoti del boss Natale Iamonte, classe 1927 attualmente detenuto in regime di massima sicurezza. Nel 1994 la succursale brianzola del clan viene sgominata nell’ambito di una vasta operazione antimafia: i fratelli Moscato, tra cui Natale, ex assessore comunale del Psi (che poi sarà assolto) finiscono in carcere.

Arrestato anche un altro personaggio finito in carcere martedì: è Domenico Pio. Nel suo deposito, nel 1993, i carabinieri hanno trovato 22 caricatori kalashnikov. Per tutti l’accusa è di associazione per delinquere di stampo mafioso, sequestro di persona, omicidio, traffico internazionale di stupefacenti. Negli anni 90 Desio è teatro di episodi inquietanti, avvertimenti ad amministratori e funzionari, culminati nell’incendio di Villa Tittoni, tra il 6 e 7 novembre del 93, per cui non fu mai trovato un colpevole (il giudice ha disposto l’archiviazione del fascicolo).

Il resto è cronaca dei giorni nostri. Desio torna alla ribalta della cronaca nazionale nel settembre 2008, quando l’operazione “Star Wars” della Polizia Provinciale coordinata dalla Procura di Monza porta alla luce la cava di via Molinara, un vasto terreno a disposizione della ndrangheta, per il traffico illecito di rifiuti. 8 le persone arrestate, tra cui il boss Fortunato Stellittano.

Dall’autunno 2008 cresce in città il dibattito sulla mafia. Lo scorso settembre l’amministrazione comunale organizza un convegno dedicato proprio a questo tema, nella sede del BancoDesio. Tra i principali promotori c’è il presidente del consiglio comunale Nicola Mazzacuva. Poco prima erano avvenuti altri episodi inquietanti. Gli spari alla vetrina del bar Enza, in via Ferravilla, nel maggio 2009. E a distanza di un paio di settimane due bombe carta esplodono nella carrozzeria dei fratelli Marrone, finiti in carcere martedì.
P.F.