Muggiò, sarà abbattutoil <Cubo> di via Gandhi

Muggiò, sarà abbattutoil <Cubo> di via Gandhi

Muggiò Il Cipe ha approvato il progetto, che così potrebbe partire prestissimo. Addirittura tra fine giugno e luglio. Manca poco all’abbattimento del «Cubo» di via Gandhi, edificio degli anni ottanta che ospita tredici alloggi popolari, di cui attualmente ne sono occupati undici.

Il Comitato interministeriale per la programmazione economica ha, infatti, dato il via libera alla realizzazione di tre palazzine, in cui saranno ospitati appartamenti comunali, case a riscatto per giovani coppie, e infine altre abitazioni in affitto economico-popolare. Un progetto da quasi tre milioni di euro che verranno utilizzati non solo per la riqualificazione dell’area, ma anche per la demolizione del cubo. Area che oggi si presenta con una palazzina un po’ fatiscente, circondata da un giardino privato di discrete dimensioni, oltre ad una striscia di verde incolto che corre lungo il perimetro della cancellata e, poco più in là, agli orti urbani delimitati da una serie di siepi.

Il progetto è stato reso possibile grazie al finanziamento di un bando regionale, al quale hanno partecipato congiuntamente – vincendolo – il comune di Muggiò e Aler Monza e Brianza. Per la tipologia del bando sarà anche necessario dare qualcosa anche ai privati, perciò saranno realizzate anche due o tre villette monofamiliare.

L’amministrazione ha reso noto che la scelta di abbattere il cubo è stata determinata dal fatto di non possedere altre aree libere, perciò l’attuale progetto rappresenta l’unico modo per recuperare spazio e non sprecare l’opportunità di utilizzare i finanziamenti del bando regionale. Visto che attualmente undici appartamenti sono occupati, si procederà con i lavori iniziando ad edificare una palazzina accanto al Cubo; quindi avverrà il trasferimento delle famiglie nel nuovo edificio; poi verrà demolito il Cubo e saranno realizzate le altre due palazzine.

Non saranno invece toccati gli orti urbani, anche se per gli utenti qualche disagio potrebbe sorgere durante i lavori.
Luca Scarpetta