Monza – Troppo rumore e il Comune impone la chiusura temporanea del locale «The Flat» di via Reginaldo Giuliani. I giovani che frequentano il locale sono in rivolta e si è creato anche un caso politico. L’Arpa ha rilevato che l’impianto audio del locale emette quasi tre decibel in più del consentito. Non molto, ma quanto basta per essere fuori norma, secondo la legge. La rilevazione è stata fatta tempo fa in un appartamento del condominio all’interno del quale si trova il locale, a seguito della segnalazione dello stesso inquilino.
L’amministrazione comunale non ha potuto fare altro che rispettare le norme che prevedono, a seguito di una segnalazione dell’Arpa, l’ordinanza di chiusura del locale fino a quando non si sarà messo in regola con l’impianto audio. «I gestori del locale da tempo sapevano che si dovevano mettere a norma: ora queste sono le regole e si devono applicare davanti ad una segnalazione dell’Arpa, non si può fare altrimenti» dichiarano da palazzo. Quando il locale dimostrerà di aver adeguato l’impianto audio potrà riaprire. Questo provvedimento ha fatto molto scalpore in ambito politico, ma sopratutto tra i giovani che si sono scatenati su Facebook protestando e criticando aspramente la decisione del Comune.
«Sono rimasta colpita dalla notizia che l’ennesimo locale a Monza sia stato chiuso temporaneamente su disposizione comunale, la nostra città ha bisogno di vitalità, in particolar modo di quella offerta dai locali per i giovani e giovanissimi. Chiudere questi esercizi commerciali non solo aggrava una già difficile situazione economica del piccolo commercio, ma lascia le strade prive di quel naturale presidio che tante volte ostacola il verificarsi di atti di micro criminalità»: è arrabbiata e delusa per l’operato condotto dalla sua stessa giunta, l’assessore alle Politiche giovanili, Martina Sassoli che si è scagliata contro il provvedimento che ha portato alla chiusura del Flat.
«Da troppi anni nella nostra città si è instaurato un clima di intolleranza verso tutto ciò che, specialmente durante la bella stagione, aggrega e movimenta le piazze o le strade», continua la Sassoli. Scoraggiato e preoccupato il titolare del locale, Simone Stucchi, che si augura di poter risolvere la questione entro i prossimi giorni, e riaprire il suo locale già dal prossimo week end. «Un provvedimento di questo tipo, oltre che causare un gravissimo danno economico a me, segnerà anche un pericoloso precedente per tutti gli altri locali – ha commentato Stucchi -. D’ora in poi qualunque cittadino scontento del rumore prodotto da bar, pub e ristoranti potrà andare in Comune per chiederne la chiusura. Non credo però che sia questa la strada migliore per una convivenza civile».
Andrea Trentini
Sarah Valtolina