Lesmo – Squadre e piloti di nuovo in pista la prossima settimana a Sepang in Malesia, per il secondo test collettivo 2013 della motoGp. Dopo le prove d’inizio mese che hanno visto i primi quattro piloti racchiusi in poco più di sei decimi di secondo con Pedrosa e la sua Honda davanti alle Yamaha di Lorenzo e Rossi seguite dall’altra Honda ufficiale del debuttante Marc Màrquez, questa seconda sessione potrebbe fornire ulteriori conferme. E con la Ducati lontana a oltre due secondi dal vertice, il mondiale sembra essere una questione riservata ai piloti delle due case giapponesi.
La conferma arriva da Massimo Meregalli, monzese e direttore del team Yamaha che proprio in Brianza, a Gerno di Lesmo, ha la sua sede. «Sembra essere proprio così – dice – Con la Ducati un po’ indietro, la corsa al mondiale appare essere ristretta a noi due».
Nonostante i test dello scorso novembre, complice il maltempo, non abbiamo premesso di sviluppare in modo completo quanto programmato, il lavoro dei tecnici Yamaha durante l’inverno sulla M1 ha fornito risultati incoraggianti: «La moto è un’evoluzione di quella della scorsa stagione sulla quale abbiamo cercato di colmare il gap con la Honda – spiega Meregalli – E’ migliorata in accelerazione e nell’agilità e i primi test sono stati positivi fornendo buoni riscontri. La prossima settimana faremo nuove prove sulla ciclistica e poi decideremo la base della moto per l’inizio di stagione».
Soddisfatti del lavoro anche Lorenzo e Rossi ritornati quest’anno all’interno dello stesso team: «Entrambi i piloti sono motivati – continua Meregalli – Lorenzo vuole conservare il titolo dimostrando di essere il numero uno e Rossi arriva da due stagioni difficili ed è ansioso di fare bene e riscattarsi».
La condivisione dello stesso box da parte dei due piloti Yamaha, non sembra quindi aver generato al momento problemi: «Il clima che si respira all’interno del box è tranquillo – conclude – Forse perché sono i primi test, ma anche nei meeting tecnici che abbiamo svolto, entrambi i piloti hanno collaborato, fornendo il loro contributo per sviluppare la moto».
Diego Onida