Monza – La risposta allo sgombero di ieri mattina non si è fatta attendere. I ragazzi del Boccaccio “sfrattati” dal magazzino di via Aspromonte 12 occupato lo scorso 9 aprile si sono spostati nella notte in un altro stabile abbandonato in via Durini, al civico 19. Giornata intensa, dunque, quella di martedì, culminata con un corteo serale a cui hanno preso parte almeno 250 giovani, provenienti da varie realtà della sinistra antagonista monzese, brianzola e milanese, oltre a qualche esponente dei sindacati di base con tanto di bandiere. Striscioni, cori offensivi all’indirizzo di sindaco e forze dell’ordine, fumogeni, qualche scritta sui muri lasciata lungo il tragitto ma alla fine nessun incidente. Il corteo era stato indetto già dal primo pomeriggio.
Qualche ora prima, polizia e carabinieri in assetto antisommossa si erano presentati in via Aspromonte per lo sgombero. Secondo quanto fanno sapere dal commissariato, è stata presentata formale denuncia da parte della proprietà. All’interno della vecchia ditta monzese c’erano al massimo cinque o sei giovani, raggiunti da altri amici arrivati alla spicciolata, che hanno liberato i locali del vecchio magazzino dal materiale depositato all’interno; soprattutto casse di birra e apparecchiature stereo. Le prime reazioni all’azione della polizia, però, sono arrivate già nel pomeriggio, quando un corteo spontaneo di una trentina di ragazzi, in grande maggioranza giovani dei collettivi studenteschi, ha sfilato per le vie del centro fino a via Raiberti, sotto casa del sindaco Marco Mariani, bersagliato dai cori, per poi tornare all’Arengario. Situazione che aveva creato qualche preoccupazione in vista del corteo della sera, risoltosi però senza problemi. Di notte, infine, il blitz dei ragazzi del Boccaccio (dal nome della strada in cui sorgeva il primo centro sociale occupato nel 2003) in via Durini.
«Quando si collezionano sette sgomberi in poco meno di dieci anni, non si può rimanere certamente sorpresi», fanno sapere gli autonomi in un comunicato. Definiscono l’azione del commissariato di Monza «gravissima», perchè «sottolinea nuovamente come in questa città la gestione del problema della mancanza di spazi per attività sociali, politiche e culturali autogestite venga affidata esclusivamente alla repressione delle forze dell’ordine». Dal Boccaccio rilanciano con nuove iniziative: «Anche quest’ultimo che abbiamo occupato è dismesso da anni e anni. È uno dei tanti abbandonati qui in zona, anch’esso adatto ad ospitare tutto ciò che abbiamo in mente per il futuro della nostra esperienza».
I ragazzi del Boccaccio hanno organizzato per questa sera, mercoledì, un’assemblea cittadina in cui, oltre a presentarvi la nostra nuova casa inizieremo a prepararci per le prossime iniziative».
Federico Berni