Monza, scoperto deposito di bicirubate: rottamaio abusivo nei guai

Un deposito di bici rubate, probabilmente un vero e proprio “rivenditore” illegale, in un terreno del Comune. Questa la sorprendente scoperta effettuata nei giorni scorsi dai carabinieri in viale delle Industrie. Nei guai un rottamaio ambulante e il suo presunto complice.
Monza: bici rubate, una ventina restituite ai legittimi proprietari

Monza – Un deposito di bici rubate, probabilmente un vero e proprio “rivenditore” illegale, in un terreno del Comune. Questa la sorprendente scoperta effettuata nei giorni scorsi dai carabinieri in viale delle Industrie. L’area è un campo dove, il mese scorso, erano intervenuti polizia provinciale e locale a seguito della scoperta di un’attività di autodemolitore abusivo e di alcune gabbie in cui venivano custoditi in precarie condizioni cavalli, oche e altri animali di varie specie. Per quella vicenda, nata dalla segnalazione di un cavallo avvistato dalle auto in transito lungo il viale monzese, era stato denunciato il 53enne italiano Luciano C., il rottamaio abusivo. Oltre che per i reati ambientali, ora l’uomo si ritrova un’altra accusa di ricettazione assieme a un presunto complice, un rumeno di 38 anni che viveva con la sua famiglia in una roulotte nella stessa area. Tra le mura di un vecchio capannone in disuso, coperto da una tettoia in lamiera, i carabinieri, incaricati di effettuare il controllo dal sostituto procuratore Manuela Massenz, hanno trovato un centinaio di biciclette di tutti i tipi. Mountain Bike professionali del valore di qualche migliaio di euro, probabilmente sparite da qualche negozio o garage privato, normali bici da passeggio da uomo, da donna, col cestino per i sacchetti della spesa, o col seggiolino per i bimbi, da corsa. In un angolo, ammassati, un cumulo di catene e lucchetti spezzati, una quarantina in tutto. Scoperta che fa pensare a una serie di furti messi a segno caricando le bici ancora legate sul furgone, e poi portate nel terreno del Comune, dove i catenacci venivano recisi. Ai carabinieri non è sfuggito un particolare: la refurtiva era disposta in modo ordinato, come se si trattasse di un’esposizione artigianale dove chiunque cercasse una due ruote a basso costo, poteva scegliere il modello più congeniale alle proprie esigenze. Sull’area, attualmente, sono stati apposti i sigilli della magistratura. Le bici, invece, sono state catalogate e fotografate una ad una dai militari. Le immagini verranno ora raccolte in un album a disposizione dei cittadini. Chi volesse provare a rintracciare la propria bicicletta, può rivolgersi alla caserma dei carabinieri di via Volturno. Risalire ai proprietari non sarà facile: aiuterebbe in questo senso, presentarsi con la copia della denuncia di furto in mano, oppure fornire ai carabinieri delle caratteristiche del mezzo conosciute solo al proprietario. Quello dei furti di bici, mezzo sempre più prezioso per muoversi nel traffico monzese, divenuto insostenibile, è un fenomeno che non conosce battute d’arresto.
Federico Berni