Monza – «Ci sto pensando, mi serve ancora qualche giorno». Pippo Civati non scioglie la riserva sulla sua eventuale candidatura alle primarie del Pd. Dipenderà, spiega il consigliere regionale, da tante cose a partire dalla definizione della legge elettorale.
«Ad agosto – spiega – ho chiesto inutilmente all’assemblea nazionale del partito di fissare le regole di questa consultazione. Prima di decidere attendo anche di capire con quale sistema voteremo in primavera: se sarà il proporzionale, le primarie si ridurranno a una sorta di congresso». In quel caso, chiarisce, lui sarà della partita: «Chi vincerà – commenta – potrebbe non fare il premier » dato che i giochi per la scelta della coalizione di governo si faranno ad urne chiuse.
Se invece si opterà per un sistema maggioritario Civati lavorerà per qualche altro contendente in lizza: «Sono già tanti ora – commenta – e non voglio aggiungere il mio nanetto da giardino alla collezione. Non ha senso schierarsi in dodici e ho altro da fare: meglio cercare una figura unitaria. Io sto lavorando bene con molti esponenti del Pd, tra cui Boeri ». E proprio il milanese potrebbe essere uno degli aspiranti presidenti del Consiglio, in alternativa a Bersani e a Matteo Renzi.
Quel che è certo è che ben difficilmente il consigliere regionale appoggerà il sindaco rottamatore di Firenze: «Da tempo – conferma – sono emerse molte differenze tra noi. Ciò non significa che abbiamo interrotto ogni rapporto: sabato non sarò al Villoresi ad ascoltarlo in quanto ho un altro impegno, ma troverò il modo di salutarlo in un’altra occasione. Alcune delle persone che collaborano con me vorrebbero che lo sostenessi, altre spingono per Bersani, altre ancora per Laura Puppato».
Lui, probabilmente, non ascolterà né le une né le altre: «C’è ancora – riflette – troppa confusione attorno a queste primarie. Non penso che Bersani e Renzi non vadano bene, è l’impianto della consultazione ad essere pessimo: se volevamo combinare un pasticcio ci siamo riusciti in pieno. Stiamo dando un brutto spettacolo» che rischia di creare fratture interne difficili da sanare.
Certo che se passasse l’ipotesi della legge elettorale proporzionale le tentazioni di una candidatura del monzese potrebbero trasformarsi in realtà: «Non voglio banalizzare la questione – precisa Civati – ma di fronte a una sorta di congresso ci sarò. Non capisco, però, perché Bersani, che è il segretario in carica, rimetta il suo mandato in questo modo e non ritengo che Renzi possa essere la persona più indicata a succedergli».
Monica Bonalumi