Monza – Addio alla preside di ferro. Si è spenta, a 82 anni, Enrica Galbiati storica preside del liceo Zucchi di Monza, per vent’anni è stata alla guida del liceo classico cittadino. Malata da tempo era ricoverata al Policlinico di Monza. I funerali saranno giovedì pomeriggio alle 14.30 presso la chiesa di San Carlo. Nata a Monza nel 1930, non si è mai sposata se non con la scuola, se così si può dire. Tutti la ricordano come la prima a entrare e l’ultima a andare via. Per il Cittadino è una persona speciale perché sorella dell’ex direttore Giuseppe Galbiati.
Dopo gli studi al liceo Zucchi, si è laureata in matematica e fisica all’università Statale di Milano. Ancora studentessa ha mosso i primi passi nel campo dell’insegnamento in una scuola serale e d’avviamento professionale, per poi vincere il concorso di Stato ed entrare in ruolo prima alla scuola media Zucchi e in seguito al liceo scientifico Frisi. Alla fine degli anni ’70 diventa preside del liceo classico Zucchi, incarico che ricopre ininterrottamente fino al pensionamento nel 1998. Nello stesso anno è chiamata in qualità di tecnico a svolgere il ruolo di assessore all’Istruzione e alle biblioteche nella giunta del sindaco Roberto Colombo e resterà in tale carica fino al giugno 2002.
Tutti ricordano la riforma dei circoli definita «Piano Galbiati», per cui fu tanto criticata e anche bocciata dai colleghi dirigenti scolastici, in cui proponeva di creare un sistema verticale di scuola. Generazioni di studenti monzesi l’hanno conosciuta, o come insegnante o come preside e tutti l’hanno sempre temuta e osservata con rispetto. Poi, cessata la carriera scolastica, la prosegue con un’esperienza di amministratrice pubblica nel settore dell’istruzione. Circa cinquanta anni di lavoro e di impegno fanno di lei una sorta di «memoria storica» della scuola monzese.
«Sono arrivata al liceo Zucchi nel 1983 – ricorda Angela Orlandi>, del liceo Zucchi -. La professoressa Galbiati era già preside da molti anni. E’ stata una figura fondamentale per il mio inserimento in una città che non conoscevo. Aveva un carattere tosto, mi è stata molto vicino nei momenti più difficili. Mi manca, è una persona che mi è rimasta proprio nel cuore. Lei stessa, a proposito del suo carattere, diceva sempre: sono di rustica progenia. E questo perché era una persona schietta, non le mandava certo a dire. Molto colta e preparata, conosceva tutti i suoi studenti».
Anche l’attuale dirigente Vincenzo Di Rienzo e la vice preside Annamaria Magni la ricordano con affetto: «Quando sono arrivata nel 1993 come insegnante allo Zucchi era ancora preside della scuola. Come docente era davvero infaticabile, arrivava a scuola al mattino presto e la lasciava a sera tardi. Era attentissima ai suoi studenti, a quello che facevano e a come andavano i loro studi. Conosceva tutti i casi, si interessava di persona di quanti avevano problemi. Aveva modi di fare burberi, questo è vero, ma conosceva tutti fino in fondo. E poi aveva una caparbietà e una coerenza nel portare avanti le proprie idee incredibili. E’ sempre stata attaccata alla sua scuola».
Alessandra Sala