Monza – La crisi si abbatte anche sul falò di Sant’Antonio. Così dopo dieci anni a Monza si chiude la tradizione inaugurata dalla circoscrizione Cinque con il grande falò del 17 gennaio nel parcheggio dell’ex cinema Maestoso accompagnato da musica, tortelli, panettone e vin brulé.
In quartiere l’amarezza è molta e si spera ancora di riuscire a convincere gli uffici decentramento a realizzare la manifestazione in versione «low cost». A lavorare in questo senso sono Luca Vimercati, ex consigliere comunale del Carroccio e ideatore dell’evento dieci anni fa e il suo successore Benito Falasco, ex consigliere di circoscrizione.
«Sono molti i cittadini che ci fermano per strada per sapere se il falò ci sarà giovedì prossimo e il sabato successivo – spiega Vimercati – purtroppo dal Comune ci hanno fatto sapere che quest’anno non si riesce ad organizzare perché mancano i 1.500 euro necessari. Dispiace perché è una bella tradizione, un’occasione per riunire centinaia di cittadini non solo del quartiere, ma di tutta la città».
La speranza per gli organizzatori è che la tradizione sia solo sospesa e che si possa tornare a festeggiare intorno al fuoco a partire dal prossimo anno. «Bastano anche meno di 1500 euro – prosegue Vimercati- basta acquistare i panettoni in promozione, magari tagliare sulla musica. La legna era sempre offerta così come il vin brulé degli alpini che ricevono già 5 mila euro dal comune a sostegno delle manifestazioni a cui sono presenti».
Rosella Redaelli