Monza – Sembra avviarsi verso il lieto fine l’avventura della statua rimasta imprigionata per secoli nel muro di cinta dei giardini reali, tra la villa e il Parco di Monza. Alla fine della scorsa settimana, l’opera raffigurante la testa di un putto è stata rimossa alla presenza di un restauratore professionista incaricato dal Consorzio e trasportata al sicuro negli archivi della reggia della città, in attesa di prestargli le cure necessarie e stabilire insieme alla Soprintendenza la destinazione migliore nel museo. Si è trattato di un’operazione delicata, perché la testa era davvero imprigionata nel muro con intonaco, sassi e mattoni. Ora chi era abituato magari a rivolgerle un saluto troverà al suo posto un buco che verrà ripristinato appena possibile.
La storia del putto è venuta alla luce all’inizio dell’anno, ma parte da più lontano. È stato un frequentatore del Parco, appassionato d’arte, a prendersi a cuore il destino di quella statua che affiorava dal muro: Armando de Giovanni negli ultimi due anni ha segnalato a più riprese a chi di dovere la sua scoperta. E un anno fa aveva già strappato alla direzione del parco una promessa di intervento. Fino, finalmente, al recente lieto fine. «Si parla di sponsor per il restauro di opere artistiche del Museo monzese: perché non ci si preoccupa, prima, di prelevare questo grazioso esempio di scultura verosimilmente settecentesca. Nulla di eccezionale, è vero, ma dignitoso e di livello qualitativo senza dubbio superiore a tante altre opere?», aveva scritto in gennaio. La sua richiesta è stata ascoltata e il putto – probabilmente – ringrazia.
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