Agrate Brianza – Cordoglio per il grave lutto, ma anche timori aggiunti per il futuro del comparto ricerca e sviluppo di via Olivetti e dei suoi ottocento addetti. Nella cronaca della morte dell’amministratore delegato di Micron Steve Appleton (morto in un incidente aereo nell’Idaho il 3 febbraio), le rsu leggono ulteriori elementi di preoccupazione per la sopravvivenza del sito agratese.
Il disimpegno – La cornice della situazione rimane la medesima di qualche mese fa, con il disimpegno dimostrato dalla multinazionale americana sul laboratorio ex Numonyx, fin dalla sua acquisizione ormai due anni fa, e con la prospettiva che solo a maggio 2012 si saprà se Micron resterà ad Agrate oppure no. «Se questa è la grave situazione in cui ci troviamo da tempo, siamo rimasti un po’ stupiti quando abbiamo letto il messaggio di cordoglio inviato dalla casa madre, nel quale si citava una sola sede di Micron in Italia, quella di Avezzano. Che dobbiamo pensare? A un lapsus? O forse che non ci considerano nemmeno come laboratorio di ricerca e sviluppo perché la decisione di smantellarlo è già presa?», chiedono le rsu.
Segnali preoccupanti – A corroborare la peggiore delle interpretazioni sarebbe pure la classificazione nella quale è inserito il sito di Agrate nella mappa degli stabilimenti di Micron nel mondo, visibile sul portale web dell’azienda: manufacturing, ossia produzione, e non ricerca e sviluppo. Fino a che punto questi possano essere dettagli marginali, lo si vedrà. Quel che è certo, assicurano le rsu, è che ad Agrate Micron non ha mai fatto investimenti di sviluppo, ad esempio potenziando la ricerca sui 12 pollici, passaggio nodale di garanzia per il plant e per chi vi lavora. Mentre al contrario la multinazionale sta trasportando negli Stati Uniti l’eccellente tecnologia locale, unica nel suo genere e decisiva per il sistema-paese italiano. In bilico resta anche il consorzio che affianca, su alcune lavorazioni, dipendenti StMicroelectronics e Micron e che, solo se rinnovato, potrebbe indirettamente confermare che la multinazionale ha intenzione di restare in Italia.
Il nuovo responsabile – In attesa di risposte, il board di Micron ha già provveduto all’avvicendamento delle cariche: a Steve Appleton succede Mark Durcan, quale Ceo della società e direttore del consiglio di amministrazione. La rete interna all’azienda ha pubblicato una pagina dedicata ad Appleton, dove sono arrivati commenti, frasi di addio e poesie, e lunedì pomeriggio nel sito agratese è stato indetto un minuto di silenzio in memoria. «Siamo come sospesi – hanno concluso le rsu – sia per la perdurante difficoltà ad avere relazioni di confronto sindacale con l’azienda sia in attesa di capire come i nuovi vertici vorranno agire».
Anna Prada