Carate Brianza Un mese in Sudafrica per preparare al meglio i grandi appuntamenti della stagione agonistica. Mattia Moretti, 21 anni festeggiati lo scorso 19 marzo, atleta tesserato “da sempre” alla Daini, da qualche giorno è a Johannesburg anzi sulle alture della provincia di Gauteng per uno stage riservato ai mezzofondisti veloci che si protrarrà sino a fine mese.
<Sono onorato per questa convocazione e per la possibilità che mi è stata concessa di allenarmi sugli altipiani dell’Africa, a 1800 metri sul livello del mare, in compagnia degli altri ragazzi della nazionale – spiega Mattia prima di lasciare il suo Paese – Lo considero un passaggio importante per la mia crescita umana, professionale e soprattutto sportiva>.
Sappiamo che l’atletica per te è tutto.
<E’ vero – aggiunge – Dopo gli studi all’Istituto Primo Levi di Seregno dove mi sono diplomato geometra, ho scelto di dedicarmi a tempo pieno alle gare di mezzofondo per cui effettuo allenamenti specifici quattro volte la settimana presso il centro sportivo di Carate, seguito dal mio allenatore Angelo Riva. Quindi mi dedico, a mia volta, alla preparazione e alla crescita dei giovani che utilizzano le strutture dell’impianto XXV Aprile come tesserati per la Daini, una grande società attiva, dinamica nella quale la promozione del nostro sport è ritenuta fondamentale per la loro crescita. Sono tanti i valori che mi legano ad altri ragazzi che svolgono attività agonistica. Per completare la preparazione, alcune volte scelgo il parco di Monza per effettuare allenamenti specifici sulla lunga distanza alternati alle cosiddette ripetute>.
Mattia come altri hai iniziato con il gioco del calcio.
<E’ una costante che accomuna tanti ragazzi. Prima mi sono accostato a questa disciplina sportiva. Poi quasi con gli amici, a iniziare dal 2001, ho intrapreso la strada dell’atletica. Oggi la vivo 24 ore al giorno, per cui bisogna essere atleti sempre non solo al campo>.
Quali sono i tuoi punti di forza e quali i punti deboli?
<Mi trovo a mio agio sia mentalmente che fisicamente sul doppio giro di pista. Oggi le campestri no mi attraggono più di tanto ma anche i 3000 metri non mi piacciono perché troppo lunghi. Quando mi alleno penso sempre ai miei miglioramenti e ogni volta mi preparo come se fossi in gara. Non mollo mai e so che prima poi il lavoro paga e che i risultati arrivano>.
Cosa hai provato alla tua prima presenza in maglia azzurra?
<Tanta agitazione e prima della gara che ho disputato a Chiuro ho consumato molte energie nervose. Ma d’altra parte bisogna considerare che avevo soltanto 16 anni>.
Si diceva dei tuoi obiettivi stagionali.
<In estrema sintesi sono i campionati italiani a metà giugno e gli Europei a fine luglio a Tampere, in Finlandia. Ma soprattutto spero di fare un bel salto di qualità nel doppio giro di pista>.
Franco Cantù