Macherio: sì ai capannoniI commercianti: chiudiamo

Macherio: sì ai capannoniI commercianti: chiudiamo

Macherio Una petizione che ha già raccolto decine di firme a Macherio e che ora prosegue anche nei Comuni limitrofi per sensibilizzare <sull’inopportunità del cambio di destinazione d’uso dei capannoni adiacenti l’area Esselunga, da artigianale a uso commerciale>di fatto nelle intenzioni del Comune.

E’ quanto messo in atto dal presidente dell’associazione commercianti di Macherio, Pierangelo Sala, col supporto dell’Unione Commercianti di Monza e Circondario ed in particolare del suo segretario Marco Poppi. In una lettera indirizzata al sindaco di Macherio Giancarlo Porta, sottoscritta dal presidente Sala e dal segretario Poppi, l’Unione Commercianti di Monza e Circondario e la Confcommercio di Monza e Brianza auspicano che <l’amministrazione comunale possa rivedere la posizione assunta>.

Commercianti ed imprenditori temono che un nuovo insediamento commerciale possa infliggere una nuova e dura ferita al commercio al dettaglio e creare disagi anche dal punto di vista viabilistico alla zona interessata.

<Tra gli operatori commerciali di Macherio permane la viva preoccupazione per la decisione dell’amministrazione comunale finalizzata a concedere il cambio di destinazione d’uso dei capannoni adiacenti l’area Esselunga, trasformandoli da uso artigianale a uso commerciale – si legge nella missiva – Tale azione, che aprirebbe di fatto la strada a nuovi insediamenti commerciali di medie o di grandi dimensioni, fa temere per l’attività di molti che già vivono in difficoltà l’attuale momento di congiuntura economica>.

Per evidenziare il forte disagio degli imprenditori di Macherio e dei Comuni limitrofi, l’Unione Commercianti ha promosso una raccolta firme ancora in corso in altri centri vicini <per sensibilizzare sull’inopportunità di tale concessione>. La contrarietà dei commercianti al probabile cambio di destinazione d’uso dei capannoni in zona Esselunga non è di questi giorni, essendo già stata espressa in precedenti comunicazioni.

<La crisi economica già in atto ha generato una forte contrazione dei consumi che impone strategie commerciali idonee a salvaguardare il mercato esistente nell’interesse dell’economia locale e del servizio ai cittadini – spiegano congiuntamente Poppi e Sala – e gli operatori temono fortemente che un nuovo insediamento commerciale di grandi dimensioni porti ad un inevitabile, ulteriore, impoverimento del centro cittadino con conseguente aumento del disagio sociale per gli abitanti e un impatto viabilistico certamente non desiderato>.
Elisabetta Pioltelli