Lissone – Gli stivaloni da pescatore da oggi dovrebbero finire definitivamente in soffitta e la casa a mollo diventare solo un lontano e triste ricordo. Questo quanto spera la famiglia Resnati che, residente in via Mascagni 6, proprio al confine con la piscina comunale, da anni vive l’incubo delle infiltrazioni. Perdite di acqua prolungate nel tempo, sempre più copiose e stimate in 36mila metri cubi perdite nell’arco della passata stagione che hanno determinando ingenti e onerosi danni strutturali alla palazzina inducendo la famiglia lissonese, che in via Mascagni 6 possiede anche l’attività artigianale e lo showroom di mobili, ad andare per le vie legali. E il giudice gli ha dato ragione tanto che, proprio come ampiamente documentato dalle colonne del “Cittadino” degli ultimi mesi da oggi, primo settembre, la piscina verrà chiusa e sottoposta ad una serie di interventi.
Per ora i Resnati preferiscono non commentare aspettando che quanto disposto dal giudice venga concretamente eseguito e tirando un sospiro di sollievo dopo un’altra estate a mollo. Non sono in vena di rilasciare interviste, ma ci fanno sapere che anche quella appena conclusa è stata un’estate da dimenticare con continue perdite e l’acqua che superava facilmente i quaranta centimetri in cantina. Una situazione sopportata per tre mesi nella speranza che da oggi la piscina venga svuotata e i lavori di risistemazione vengano avviati.
Una situazione non più tollerabile e che ogni giorno vedeva i residenti dover svuotare la cantina, oltre che constatare i seri danni che la palazzina ormai riporta. Danni non solo a livello esteriore con macchie e sgretolamenti del cemento, ma fin nelle fondamenta, proprio come era stato documentato dalla Consulenza tecnica d’Ufficio presentata al giudice.Ma ormai tutto questo è acqua passata (non ce ne abbiamo i Resnati per la battuta). Oggi la piscina, così come previsto dal giudice verrà svuotata e poi verranno avviati i lavori di risistemazione. Con l’apertura, sempre secondo quando disposto dal magistrato, che “dal 1 settembre e fino ad accertamento, il riempimento della vasca potrà essere effettuato solo ai fini della verifica della corretta esecuzione delle opere e della cessazione delle perdite”.
Barbara Apicella