L’intervista a Simone Milesi

L’intervista a Simone Milesi

Monza – Simone Milesi è titolare con il padre di una storica impresa edile di San Biagio,ma da qualche tempo affianca all’attività di cantiere la passione per la scrittura e per la Brianza. Così dopo “Il Casciaball”, raccolta di poesie e storie dialettali, il 10 dicembre sarà in libreria con “Sagre di Brianza. Feste popolari,sagre, usanze”, un vero e proprio vademecum per scoprire la Brianza più vera attraverso le sue tradizioni più antiche, stampato dalla Menaresta, la casa editrice da lui fondata Dall’impresa edile alla casa editrice.

Come sei arrivato ai libri?

“Amo le tradizioni della mia terra , la nostra impresa edile ha fondato uno spazio dedicato all’arte e alla cultura, il ‘Milesi lab’ di via Sirtori. Promuoviamo gli artisti del territorio, le tradizioni della Brianza. Con la casa editrice abbiamo lanciato quest’anno la prima edizione del concorso letterario di san Gerardo, dedicato alla scrittura dialettale”.

Come è nata l’idea di questo libro?

“Andar per sagre è da sempre una vera e propria passione che ha coinvolto anche mia moglie Laura e i miei figli Adelaide e Giacomo. Faccio parte dell’associazione Fiera di san Martino di Biassono e lì ho scoperto cosa c’è dietro una sagra, tutto il periodo di preparazione per la buona riuscita della festa. E’ un modo per scoprire al Brianza, i suoi luoghi più suggestivi, le sue specialità gastronomiche, le sue feste religiose. Direi che i cardini di questo libro sono tradizione, famiglia e religione”.

Da quanto tempo ci lavori?

“Un anno esatto, il tempo di girare per tutte le sagre, mese per mese . La sagra più antica? Quella di San Fermo ad Albiate, di Sant’Ambrogio a Merate,ma anche la sagra di san Giovanni a Monza ha origini seicentesche”.

Ci sono tradizioni di cui hai trovato traccia,ma che si sono perse?

“Ci sono sagre scomparse che sono ritornate come quella di san Giobbe legata alla produzione dei Bachi da seta. Era scomparsa dopo la fine di questo tipo di lavorazione, adesso è stata riproposta a Oggiono e Cassago. A Monza è invece purtroppo scomparsa la sagra di san Giacomo alla porta De Gradi che era la grande festa dei cappellai”.

Cinque sagre assolutamente da non perdere?

“Non posso non citare la fiera di san Martino a novembre a Biassono, la Giubbiana di Briosco e Canzo,la madonna di Pusiano ad agosto con splendidi fuochi d’artificio,il palio di san Gaetano a Casatenovo e il palio degli zoccoli di Desio”.

Dall’aspetto religioso a quello gastronomico. Quali sono le specialità assolutamente da assaggiare?

“In tutte le sagre si mangia bene. Io consiglio la Cassoela dell’albergo Roma di Casatenovo,la torta paesana alla sagra di santa Caterina a Besana servita con una scodella di polenta e latte,la tradizione di andare a Pasqua a Montevecchia a bere il Pincianel con formaggini freschi”.

Rosella Redaelli