Limbiate, Pepè Bova: ero accantoal premier, ho fermato l’assalitore

Limbiate, Pepè Bova: ero accantoal premier, ho fermato l’assalitore

Limbiate – «Il premier aveva la mano tesa per salutarci quando, da dietro le nostre spalle, è stato colpito». E’ con queste parole che inizia il racconto dell’assessore limbiatese Giuseppe Bova, testimone in presa diretta dell’aggressione al premier Silvio Berlusconi avvenuto ieri pomeriggio in piazza Duomo a Milano. L’assessore, al fianco del consigliere di maggioranza Francesco Romeo, era infatti tra la folla di sostenitori che ha assistito al comizio sotto la Madonnina. «Il premier stava per lasciare la piazza- è il racconto di Bova- e prima di salire in auto si era avvicinato per salutarci, era a meno di un metro da me. In un attimo l’assalitore l’ha colpito con la statuetta. Con un urlo, Silvio Berlusconi si è accasciato al suolo, con il volto insanguinato».

Nei concitati attimi successivi, prima dell’intervento delle forze dell’ordine, Bova ha contribuito a bloccare il responsabile del gesto. «Ho fatto il gesto di bloccarlo, mentre si alzavano le urla ‘Fermati’ e ‘E’ lui’, indicando l’uomo, che indossava un giubbotto color panna. L’assalitore, appena preso, aveva gli occhi sbarrati ed era come immobile: ho pensato subito che avesse dei problemi psichici e che si rendesse solo in quel momento conto del gesto che aveva compiuto». Un’intuizione confermata poi dalle notizie emerse successivamente, visto che l’uomo è in cura da una decina d’anni. «Il responsabile, che a quanto mi è sembrato non era solo, ma sostenuto da qualcun altro, è stato subito portato via dalle forze dell’ordine, perché rischiava veramente il linciaggio dalla folla. Nel frattempo il premier, che era stato fatto salire sui sedili posteriori dal cordone di sicurezza, è uscito nuovamente dall’auto».

«Questo gesto è intollerabile- sono le parole a freddo, lontano dalla confusione di quei momenti, dell’assessore limbiatese- si può non condividere il progetto politico di Berlusconi, ma l’atto di violenza è assolutamente da condannare. Il presidente è un uomo di 73 anni e il gesto avrebbe potuto avere conseguenze ancora peggiori». La testimonianza di Bova è poi rimbalzata sugli schermi dei maggiori telegiornali nazionali, in prima battuta Rai e Mediaset. «Subito dopo- conclude- sono stato intervistato da una trentina di giornalisti».

Ileana Brioschi