Limbiate – Città, famose catene di locali, luoghi di villeggiatura e marchi. Sulle magliette a stampa si può trovare davvero di tutto. E a volte le t- shirt diventano immancabili regali ricordo da distribuire a parenti e amici al rientro dalle vacanze. Perché allora non rendere protagonisti i quartieri, condendo l’operazione con una buona dose di ironia e fantasia? A pensarci è stato Alessandro Parigi, 30 anni, titolare del centro stampa Dottor Copy di via XXV aprile. Ecco allora l’ultima creazione, una serie dedicata alle diverse frazioni della città, derivati dalla rielaborazione di alcune marche note, non tralasciando però alcuni significativi legami e particolarità locali. Ecco allora che Pinzano, per assonanza, può evocare il nome di un noto alcolico, però «since 1757- spiega Parigi- perché sembra che a quella data sia riferibile la prima fondazione del borgo di Pinzano». Come non notare, poi nella maglietta in onore di Mombello, il richiamo ad una nota birra, affiancato all’insolita scritta ”insane since 1873», un chiaro riferimento alla storica presenza dell’ospedale psichiatrico Antonini?

E’ sempre una nota bionda l’ispirazione, per assonanza, di Ceresolo Cè, così come il richiamo allo storico produttore mondiale di jeans si rifà «Giovi’s», l’ultima nata, al fianco delle altre magliette, tutte create nell’arco dell’ultima decina di giorni. Un’operazione che richiede un buon grado di lavoro progettuale per la rivisitazione dei loghi simbolo di alcune realtà produttive mondiale, adattandoli alla nuova vita senza stravolgerne le linee essenziali. «La parodia dei marchi famosi- spiega Parigi, che ha inaugurato l’attività nel febbraio del 2010 e da due anni propone anche la stampa su tessuto- è una modalità ironica e divertente per stimolare ed aumentare il senso di appartenenza al proprio quartiere».

E, complici anche i social network, l’interesse si sta diffondendo e le prime ordinazioni di gruppo sono arrivate, con in pole position Mombello e Pinzano. «E’ anche un modo- spiega il 30enne- per attirare la gente e far conoscere l’attività».
Ileana Brioschi