Monza – Una lettera aperta, firmata da un gruppo di cattolici, per chiedere alla Chiesa di Monza far sentire la propria voce «sulla situazione politica della nostra città di Monza». Questo il testo, lungo ma non banale, che dovrà avere una risposta da il vicario episcopale di zona, monsignor Armando Cattaneo, o dall’arcipetre, monsignor Silvano Provasi.
«Cari Pastori, cari sacerdoti di Monza, nostre guide spirituali e morali, cui facciamo riferimento e guardiamo sempre con attenzione, rispetto e stima, siamo un gruppo di cristiani della Chiesa monzese. Ci rivolgiamo a Voi perché sentiamo l’esigenza di un Vostro pronunciamento sulla situazione politica locale e di una sollecitazione ai politici monzesi,quantomeno a coloro che si dicono cristiani o si richiamano ai valori cattolici, affinché mantengano coerenza con questi valori nei loro comportamenti e scelte nella vita pubblica e amministrativa della città.
Non vi chiediamo di esprimervi sul piano politico, né tantomeno di prendere una posizione di parte, sulla realtà politico-amministrativa di Monza: sappiamo quali sono i compiti e i ruoli della Chiesa, tuttavia riteniamo che, stante una serie di vicende degli ultimi tempi, sia necessario che la Chiesa monzese non rimanga in silenzio su alcuni principi e valori richiamati nella Dottrina Sociale e sulle regole di convivenza e di comportamento etico. Ci riferiamo ad una serie di fatti degli ultimi mesi, molto gravi e tristi sul piano istituzionale, irrispettosi delle regole democratiche, dell’etica politica e della convivenza civile, tra appartenenti a schieramenti politici contrapposti: linguaggi grevi da parte delle massime rappresentanze politiche cittadine, prevaricazioni e prepotenze, tentativi di stravolgimento in corso d’opera di regole democratiche e istituzionali, messa in atto di ogni forma di espediente all’interno degli organi istituzionali di governo della città pur di raggiungere in fretta obiettivi di parte a vantaggio di pochi, soprusi e favoritismi evidenti e circostanziabili a vantaggio di amici e di veri e propri speculatori del territorio monzese, comportamenti di scarsa trasparenza e di dubbia moralità nello svolgimento del ruolo istituzionale da parte di chi ha l’onore e l’onere di governare la nostra città, ecc…
Questi riferimenti, facilmente riconducibili a recenti episodi della scena politico-amministrativa monzese, ben documentati dalla stampa locale, trasmettono l’immagine e la sostanza di una politica sempre meno al servizio dei cittadini e sempre più asservita a interessi speculativi e clientelari, che non hanno precedenti nella storia politicoamministrativa monzese, pur da sempre divisa e contrapposta, ma rispettosa di quei principi etici e democratici che non devono e non possono essere travalicati. Ci accorgiamo di come questi atteggiamenti siano figli di un comune appiattimento di valori e di inquietanti silenzi anche da parte di importanti figure ecclesiastiche; ci chiediamo quale esempio educativo raccoglieranno i giovani che assistono, anche loro in silenzio, a questo inarrestabile declino.
Il silenzio dei giovani nasce da una distanza con la politica e ci preoccupa tanto quanto quello di molti sacerdoti, così come la mancanza di un significativo seguito da parte del clero decanale, diocesano e della Chiesa monzese ai vergognosi attacchi rivolti in queste settimane al Cardinal Tettamanzi da certa stampa e da sedicenti difensori dei valori cattolici, in seguito alle posizioni coraggiose e radicate nel Vangelo da lui espresse. Cogliamo l’occasione per esprimere all’Arcivescovo il nostro più affettuoso GRAZIE per il suo magistero chiaro e la nostra piena solidarietà. Pur non essendo compito della Chiesa “fare politica”, riteniamo, tuttavia, doveroso da parte della Chiesa monzese nella sua ufficialità (e non solo da parte di singoli sacerdoti che già lo fanno e che, per questo, ringraziamo) il richiamo al rispetto delle regole,al non piegarsi ad altri interessi, a non svilire la politica,e all’applicazione concreta dei valori dell’etica cristiana nella gestione della cosa pubblica,quantomeno per quei politici,ovunque politicamente collocati, che si dichiarano cattolici (e sono tanti!).
Come è possibile accettare tutto, assistere impotenti e silenziosi a situazioni come quelle accennate sopra, acconsentire allo stravolgimento delle regole e non opporsi a comportamenti che vanno contro l’etica cristiana? Come è possibile questo per politici che si ispirano a valori cristiani? Come è possibile per noi che frequentiamo parrocchie, oratori e associazioni e sentiamo stridente questa contraddizione? Come è possibile per voi che avete come noi a cuore la realizzazione del Regno dei Cieli qui e oggi sulla terra? Il rispetto delle regole democratiche, l’onestà personale e pubblica nelle scelte amministrative, la trasparenza, la legalità e la moralità, sono valori sui quali – da cristiani – non si possono accettare negoziazioni né compromessi in cambio di alcunché e per nessun motivo.
Per questo, così come da cristiani capiamo e condividiamo i continui richiami della Chiesa ai valori etici della sfera antropologica, siamo a chiedere un pronunciamento da parte Vostra,nostri Pastori locali,affinché gli altrettanto rilevanti valori etici della sfera pubblica e civica, siano richiamati con fermezza e con linguaggio evangelicamente chiaro ed inequivocabile a tutta la classe politica monzese, ed in particolar modo a quei politici che si richiamano alla Dottrina Sociale della Chiesa, affinché si ponga un freno a quei comportamenti che negli ultimi tempi stanno facendo deragliare ogni pur legittimo confronto dialettico in Città, tra l’apparente silenzio e l’indifferenza generale.
Riteniamo che rimanere in silenzio su questi temi oggi tanto attuali,non faccia il bene della Città e rappresenti una parziale accondiscendenza a ciò che sta sotto gli occhi di tutti e che ci lascia – da cittadini, oltre che da cattolici – letteralmente esterrefatti. Riteniamo che il disagio, il dissenso, la sofferenza di fronte a situazioni non sufficientemente denunciate, stiano aumentando sempre più in città e nelle comunità parrocchiali, anche se magari non manifestati apertamente, e ciò è forse ancor più pericoloso poiché rischia di portare su un declivio difficilmente recuperabile, quello di un silenzioso abbandono e dell’indifferenza. Cari Pastori, sappiamo che il Vostro compito di guida delle comunità cristiane non è facile; preghiamo quindi per Voi e con Voi affinché lo Spirito – che invochiamo oggi, giorno di Pentecoste nel quale scriviamo questa Lettera – aiuti tutti a riscoprire e a vivere, direttamente o indirettamente, la politica come servizio disinteressato e, per dirla con Paolo VI, come “la più alta forma di carità”.
Appennini Roberto,Ardiri Giuseppe,Arosio Angela,Beatrizzotti Giuliana, Becci Nicola,Belloni Stefano,Bertola Cherubina,Bettinardi Anna, Boracchi Ida,Borella Silvia,Borgonovo Alessandro,Borgonovo Fausto, Borgonovo Luigi,Brambilla Grazia,Calcinaghi Barbara,Capra Emma, Caprotti Giampiero,Casati Marco,Casati Paola,Cavalli Alberto, Cavalli Maria, Cicchetti Giuseppina,Cici Laura,Cipolla Guido,Colombo Amalia,Confalonieri Ambra,Corno Simona,Costantino Giovanna, Crespi Fernando, Crippa Lucia,Dal Maso Chiara, Falcone Salvatore, Fedeli Giovanna,Frittoli Chiara,Frittoli Fabio, Galbiati Marina,Giordani Claudio,Grimaldi Luigi, Lancia Ivano, Lancia Laura, Lanzanova Luisella,Longhitano Antonella,Maffezzoli Andrea,Maffezzoli Marco, Maffezzoli Sara,Magni Elena,Maino Paola,Mantegazza Antonio, Mapelli Martina,Mauri Matteo,Menni Anna,Misani Angela,Motta Laura,Muraro Ennio,Panzeri Tiziana,Patrini Emanuele, Pirola Donata, Pozzi Attilio,Pozzi Maria Luisa, Radice Francesca,Refaldi Giuliana Luisa,Ripamonti Mariarosa,Riva Marco,Riva Marta,Riva Paola, Rudelli Gianluigi,Sala Mariadele,Samale Chiara,Samale Michele, Sironi Angela,Tagliabue Diego,Tamagni Anna,Tedesco Davide,Terraneo Chiara,Teruzzi Gianpiero,Teruzzi Francesca,Tremolada Stefania, Veggiato Lorenzo,Vergani Emanuele,Vergani Giovanni,Vergani Valentina, Verrato Cosetta,Villa Gabriella,Violante Anna