Lentate sul Seveso – Per molti la domenica è sinonimo di relax, 24 ore da trascorrere in famiglia, senza pensieri, senza preoccupazioni. Non per i Gallo, che quando apre la stagione della caccia, sono letteralmente impallinati. La loro casa di via Baracca a Birago, in fondo alla strada della scuola materna, si affaccia su sterminati campi di grano all’interno del Parco delle Groane, che a settembre diventano punto di ritrovo di decine di cacciatori. Le battute iniziano presto, alle 5, i cani seguono abbaiando i loro padroni, ma è verso le 7 che risuonano i primi spari.
Spesso i cacciatori sono così vicini alle loro finestre, che i pallini s’infrangono contro le tapparelle di Carolina e del marito Gabriele, non si salvano nemmeno quelle al piano terra dove vive il figlio Alberto con la sua famiglia. Alberto la scorsa settimana ha raccolto almeno una decina di pallini dal balcone della sua camera da letto. In contemporanea il vicino Antonio Verardi, tra i componenti dell’associazione “Paesi lentatesi”, mentre era seduto nel giardino di casa, si è ritrovato sotto una pioggia di pallini piovuti sul gazebo. Pensava stesse grandinando.
Due anni fa i Gallo sono stati costretti a sostituire tutte le tapparelle di plastica, erano bucate, ora sono state installate quelle in alluminio, dove i colpi di fucile si “limitano” a lasciare il segno. Il problema si trascina ormai dal 1976, ma adesso Alberto è intenzionato a chiedere l’intervento delle autorità. «Quando si apre la caccia, qui diventa invivibile, urge una soluzione». «In questa battaglia siamo al fianco della famiglia Gallo» dichiara Roberto Corneo di “Paesi Lentatesi” e “Salviamo Birago”.
Cristina Marzorati