L’appello di Cornate a Ornaghi:«Salvi il nostro tesoro sepolto»

Cornate d'Adda e il suo passato d'epoca romana: troppi i fondi da raccimolare anche solo per scoprire quanti ne servirebbero per far riemergere i preziosi reperti. Così il sindaco tenta un invito e lancia un appello in alto, molto in alto, al nuovo ministro della Cultura Lorenzo Ornaghi.
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Cornate d’Adda – C’è un tesoro sepolto, che ha già visto la luce e aspetta di riaffiorare in superficie. E poi ce n’è con ogni probabilità anche un altro, che invece sta sottoterra da secoli. Cornate d’Adda e il suo passato d’epoca romana: troppi i fondi da raccimolare anche solo per scoprire quanti ne servirebbero per far riemergere i preziosi reperti. Troppi per qualunque amministrazione comunale, in questo periodo di crisi economica. Così il sindaco tenta un invito e lancia un appello in alto, molto in alto, al nuovo ministro della Cultura Lorenzo Ornaghi, di nascita brianzola.

«Qui è tutto sepolto – chiarisce il sindaco cornatese Fabio Quadri – ed è chiaro che al momento le priorità per un Comune sono altre. Però speriamo magari in un altro aiuto, per poter rimettere mano a queste ricchezza, per riprendere gli scavi, per rispolverare il già fatto». Non c’è nemmeno una stima esatta delle risorse che servirebbero. «Per definirne la crifra – sottolinea Quadri – occorre un progetto. E anche il progetto ha un costo». Negli anni Novanta era stata state compiute campagne di scavi, ma ancora molto resta da scoprire.

«Sembrerebbe che ci sia ancora molto da rinvenire, e ovviamente poi il tutto andrebbe mantenuto, per la finalità turistica, che è la principale. Non si può pensare di muoversi ancora come quindici anni fa, quando al termine dell’intervento che riportò in superficie una villa romana (una decina di ambienti, usata tra il primo secolo dopo Cristo e la fine dell’età imperiale), dopo l’invio dei reperti alle Belle arti, venne gettata di nuovo la terra sulle rovine».

I resti romani (ma ci sono anche tombe longobarde e altre testimonianze dello stesso periodo) vanno portati alla luce. E poi alla luce devono rimanere. E si parla di aree di migliaia di metri quadri, stando almeno all’estensione delle zone sottoposte a vincolo di tutela. La campagna di scavo del 1999 (seguita ai rilievi nei pressi di villa Paradiso di due anni prima) si concentrò su un migliaio di metri quadri. Ne nacque anche un film documentario, realizzato da Ezio Parma e proiettato lo scorso anno, che ripercorre «L’avventura archeologica alla ricerca del Vicus romano ».

Quel che l’amministrazione è riuscita a fare è stato il recupero di un’antica cisterna romana, di concerto con il parco Adda nord e il Comune di Paderno. «Ma questo – afferma il sindaco di Cornate – è tutt’altro impegno». Così, l’invito è lanciato. E il sindaco conclude: «Il nuovo ministro è brianzolo di origini e magari chissà: potrebbe aiutarci».
Letizia Rossi