La scuola per ora non parlaIl Comune: «Comprendiamo»

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Meda – Coinvolti in questa storia di autogestione e manifestazione ci sono ovviamente anche la scuola con la sua dirigenza, i docenti e l’amministrazione comunale che con certe situazioni deve sempre fare i conti. «Le manifestazioni sono fisiologiche e naturali in una scuola – commenta l’assessore all’Istruzione del Comune di Meda, Wilma de Pieri che, tra l’altro, è anche insegnante nello stesso istituto – e le problematiche di cui parlano i ragazzi esistono. E’ vero che il Comune, e qui parlo da assessore, sta lavorando sodo per far sì che presto nasca una struttura nuova in via Cialdini, dove tutti abbiamo lavorato sodo per l’acquisizione di un terreno che abbiamo messo a disposizione della Provincia di Monza e Brianza. Qui, in un futuro non lontano, sorgerà la Don Milani nuova che accorperà le tre sedi attuali».

Altrettanto vero è che se in futuro ci sarà una nuova scuola, i ragazzi non possono però restare in un edificio in condizioni precarie e con regole a volte quanto meno curiose (come quella che permette agli studenti di entrare dalle scale interne, solo quando la temperatura notturna va sotto lo zero) per chissà quanti anni ancora. La preside della scuola provinciale, Claudia Crippa, alla richiesta degli organi di stampa che avrebbero voluto avere un colloquio con lei per ascoltare la sua posizione, ha fatto sapere, attraverso la reception, che non avrebbe ricevuto nessuno. In ogni caso, la stessa preside ha altresì scritto una circolare indirizzata a studenti, genitori, docenti e collaboratori scolastici che evidenziava la propria posizione rispetto alla manifestazione che si è verificata in questi giorni nelle tre sedi.

Fatte le dovute premesse rispetto a quanto accaduto, all’autogestione non concessa, la circolare recita: «Da parte della dirigenza scolastica è stata espressa l’intenzione di acquisire il parere del collegio docenti e del consiglio di istituto e di chiedere la collaborazione dello stesso collegio allo scopo di rendere l’organizzazione delle attività più articolata, ampia e sicura rispetto a quanto presentato nel documento. Preso atto della determinazione degli studenti ad attuare le attività autogestite indipendentemente da quanto esposto dalla dirigenza, comunico di non aver autorizzato attività augestite nell’articolazione dell’orario scolastico. Pertanto, chiedo che i docenti della prima ora rilevino le presenze degli studenti e nel caso in cui questi dichiarino autogestione, pur se presenti nell’edificio, dovranno essere considerati assenti dalle lezioni. Tutto il personale, i docenti e i collaboratori scolastici sono tenuti ad esercitare un’attenta vigilanza».