Monza– Per uno «il testo è migliorativo di quello precedente», per l’altro invece «sarebbe meglio se il progetto venisse ritirato». Ma su un punto convergono sia Tiziano Treu che Maurizio Sacconi: la riforma del lavoro non piace. È questo il desolante risultato di mesi di lavoro e di dibattito, alla fine dei quali la politica non è stata capace di produrre nulla di significativo né per le imprese né per i lavoratori. É emerso nel corso dell’incontro organizzato da Confindustria Monza e Brianza sulla riforma del mercato del lavoro. Ma Treu non è del tutto d’accordo: «La riforma – ha detto – è stata caricata di aspettative eccessive, perché non è questa la chiave per sistemare l’economia. Il risultato sul contratto in entrata è buono: lo stage è congruo, le Partite Iva vere non saranno soffocate, il tempo determinato è buono: un’azienda normale che ha troppi contratti a termine non è un’azienda seria». Scuote la testa Sacconi: «È un intervento, purtroppo, pro-ciclico che sarebbe meglio se non ci fosse. Quindi converrebbe ritirare la riforma. In un tempo come questo ha senso accentuare una regolazione che presenta un saldo ostile per l’impresa?».
Luca Scarpetta
La riforma del lavoro non piaceSacconi e Treu sono d’accordo
Per l'ex ministro del governo Berlusconi il testo dovrebbe essere ritirato, più possibilista il senatore del Pd «perché questa riforma è comunque migliore di quella precedente»
