Monza – «La Provincia di Monza non ha un suo stemma. Neppure ora». Non va tanto per il sottile Marco Foppoli, artista araldico professionista di origine bresciana, che ha mandato una mail al nostro giornale per commentare la scelta fatta dal consiglio brianzolo, per il nuovo stemma della Provincia di Monza e Brianza. Foppoli ha partecipato al bando per la creazione del nuovo logo, ma la sua creazione non ha passato i rigidi parametri della giuria. Rancore per il rifiuto, quindi? No, stando almeno alle puntuali osservazioni dell’artista, che difende così la sua opera: «Si tratta di uno stemma “vero”, cioè rispondente alle caratteristiche richieste ad uno stemma provinciale, che i bozzetti riportati sul sito internet del Cittadino, così come quello vincitore, non rispettano essendo marchi grafici. Da un punto di vista formale, essendo un araldista, la Provincia di Monza non ha un suo stemma. Neppure ora».
Lo stemma di Foppoli ha al centro la figura della regina Teodolinda. La regina, liberamente ispirata alla xilografia nel celebre codice “Cronica di Norimberga”, ove è ritratta a mezzo busto con trecce e corona sul capo, è figura protagonista sul territorio provinciale di leggende e fatti storici legati a numerosi castelli e centri monzesi e brianzoli. Celebre personaggio in un momento cruciale della storia europea, raccordo tra il mondo germanico e latino, si è pensata come simbolo ideale della Provincia di Monza e Brianza anche per la sua consolidata notorietà internazionale oltreché locale. La forma circolare del capo evoca la “luna rossa” antico stemma monzese come riconoscibile archetipo grafico e simbolico, mentre la celebre Corona ferrea rimanda allo storico diadema conservato nella cattedrale di Monza.