La mannaia del patto di stabilitàBusnago perde la pista ciclabile

Il Comune di Busnago non potrà dare corso al progetto di sicurezza stradale sulla Sp2. L'amministrazione comunale, guidata da Danilo Quadri, pur avendo risorse a disposizione, deve tagliare le opere pubbliche da realizzare per non sforare il maledetto patto.
La mannaia del patto di stabilitàBusnago perde la pista ciclabile

Busnago – Le risorse ci sarebbero, ma il meccanismo del patto di stabilità impedisce al comune di Busnago di spenderle. E così, un progetto di riqualificazione del percorso ciclopedonale lungo la Sp2 rimane a piedi ed è rinviato a data da destinarsi. Con delibera di giunta comunale, l’amministrazione guidata da Danilo Quadri ha revocato qualche all’inizio del mese l’intervento previsto lungo la provinciale che attraversa il comune: impossibile, realizzandolo, rispettare il patto.

«È così – conferma il primo cittadino, che la scorsa settimana aveva annunciato che il suo municipio avrebbe rispettato le norme di stabilità – purtroppo vista l’entità della cifra, sarebbe un grosso rischio. Il costo si aggira intorno ai sei-settecentomila euro. Ne avremmo piena disponibilità, ma il patto ci costringe a scelte diverse». Dunque la revoca del progetto. Prevedeva la sistemazione del tratto compreso tra le prime due rotonde di Busnago – quella che conduce a Roncello e quella del Belgioioso.

I lavori avrebbero interessato i due incroci a raso, unendo le intersezione della Sp2 con via Lombardia e via Manzoni con un marciapiedi e una pista ciclabile. Previsto anche un collegamento dello stesso tipo con via Belgioioso, per poi proseguire sul lato sud della strada fino a via San Francesco. «Un altro tratto, in direzione Trezzo, ma oltre la rotonda – spiega il sindaco – con alcune abitazioni, che avrebbe bisogno di esser messo in sicurezza».

Nessuna delle opere passerà dai disegni alla strada: troppo alta la cifra (occorre considerare anche gli espropri) per non far traballare l’equilibrio del patto. «Per il momento è l’unico progetto a subire questo destino – prosegue Danilo Quadri – per gli altri si faranno valutazioni di volta in volta. Il patto ha una natura stringente ed è assurdo, perché di fatto blocca l’autonomia locale. Inoltre si sottrae al sistema produttivo del territorio la risorsa comune». Busnago resterà negli equilibri imposti: «Rispettiamo il patto – conferma il suo sindaco – anche in considerazione delle sanzioni. Però bisogna rimodulare le spese. Abbiamo comunque deciso di mantenere come impegno i servizi e il sociale. Tra le priorità della nostra amministrazione anche quella della scuola».

A pochi chilometri dal municipio di piazza Marconi, qualche settimana fa, il sindaco di Bellusco aveva invece reso noto che la sua amministrazione avrebbe infranto il patto per il 2011, per l’esigenza di pagare fornitori del comune in attesa ormai da mesi.
Letizia Rossi