Vimercate – Un anno di silenzio quasi totale. Il clamore della cronaca recintato alle prime settimane della tragedia. Poi, mesi di inerzia e di solitudine che la frazione intera chiede vengano scosse con forza per riprendere con vigore la ricerca della piccola Houda Emma e per riportarla alla sua mamma, Alice Rossini, a Velasca. È con questo spirito che l’associazione VelascAttiva organizza per sabato sera una fiaccolata di testimonianza; il ritrovo è alle 20.30 in piazza Giordano Bruno, seguirà il corteo per le vie della frazione, e poi la sosta con l’intervento di Alice Rossini, che ripercorrerà le tappe di questa storia e della sua infinita sofferenza.
“La prima fiaccolata l’abbiamo fatta un anno fa, a poca distanza dai fatti. Questa è la seconda fiaccolata che allestiamo e ribadiamo il medesimo messaggio, ancora più forte: il governo e gli organi competenti si attivino per ricercare una soluzione vera e concreta a questo caso, perché la piccola Emma ritorni a casa”, ha spiegato Massimo Zaffino, presidente di VelascAttiva. I fatti sono questi, incrostati da una patina d’immobilità che pare cristallizzarli. Il 18 dicembre 2011 Emma, che compirà tre anni a marzo, fu rapita dal padre siriano Moahamad Kharat, del quale si sono perse le tracce.
Le notizie, poche e frammentarie, filtrate nel corso dei mesi danno la bambina probabilmente in Siria, forse presso i genitori dell’uomo. Ma si tratta di congetture e la violenta guerra civile in cui versa il Paese aggrava la preoccupazioni per la piccola. In questi dodici mesi le iniziative legali e i canali di mediazione attivati dalla madre per tornare ad abbracciare la piccola Emma sono stati numerosi. La donna ha ottenuto in sede giudiziale l’affidamento esclusivo della figlia, mentre a carico del padre fuggitivo si sono moltiplicati i capi d’imputazione.
Risale a qualche mese fa l’ipotesi di accordo tra le parti, con un incontro che doveva avvenire materialmente in Libano, e che invece l’uomo ha mandato a monte riservandosi poi di chiedere 300mila euro alla donna solo per poter rivedere la bambina. Poi, più nulla. Silenzio totale. Sul padre grava un mandato di arresto internazionale, ma di lui si sono perse le tracce. Da dicembre sono ripartite le iniziative, compresa la fiaccolata di questa sera, per coinvolgere il Ministero degli Esteri e impegnarlo a un’iniziativa presso il governo siriano. O comunque per riportare la vicenda all’attenzione di palazzo Chigi, di chi lo occupa oggi e dell’inquilino futuro che saranno le urne di febbraio a decidere.
A dicembre è stata aperta una petizione che ribadisce le stesse istanze, diretta alle principali istituzioni. “Dal punto di vista legale abbiamo fatto tutto quanto era possibile fare, e stiamo comunque proseguendo”, aveva spiegato l’avvocato di Alice Rossini, Luca Zita, proprio quando era stata lanciata la petizione, pubblicata nella pagina facebook del gruppo ‘Ridiamo la piccola Houda Emma alla sua mamma’ e che questa sera, nel corso della manifestazione velaschese, sarà possibile sottoscrivere anche in forma cartacea.
Anna Prada