La cricca voleva prendere Arcore«Decidiamo noi per il sindaco»

L'amministrazione comunale di Arcore? Un pollo da manovrare per concludere rapidamente l'affaire Milano 4. È questo che pensavano Massimo Ponzoni eAntonino Brambilla, secondo quanto emerge dalle intercettazioni telefoniche del dossier Ponzoni.
La cricca voleva prendere Arcore«Decidiamo noi per il sindaco»

Arcore – L’amministrazione comunale di Arcore? Un pollo da manovrare per concludere rapidamente l’affaire Milano 4. È questo che pensavano Massimo Ponzoni e Antonino Brambilla, secondo quanto emerge dalle intercettazioni telefoniche del dossier Ponzoni. Di giorno in giorno trapelano nuovi dettagli sulla maxi-indagine della Procura di Monza. I toni indignano e tradiscono la presunzione e la volontà degli arrestati di fare ballare a piacimento la giunta arcorese. L’ottica esclusiva è quella di favorire interessi privati e, quando si citano interventi in favore del Parco della Valle del Lambro, sembra sia solo nel tentativo di comprare l’«ok» del presidente Emiliano Ronzoni all’esclusione dei terreni dai vincoli ambientali.

Francesco Magnano, geometra di fiducia di Silvio Berlusconi nell’Immobiliare Idra che avrebbe realizzato l’intervento, è colui che presentò il progetto alla giunta Rocchini. Parlando al telefono con Ponzoni diceva: «Gli ho promesso che gli faccio una certa operazione» e subito dopo «Quello che vuole farmi impostare lui… che voglio impostare io… è un’operazione che crea lustro. Hai capito? E poi dà una mano anche a livello economico al Parco… eh…hai capito?».
I passaggi più significativi delle conversazioni telefoniche intercettate sono però quelli che riguardano gli amministratori di Arcore. Ponzoni suggerisce a Magnano quel che deve dire a Silvio Berlusconi: «Se deve incontrare il sindaco… eeeh… faccia venire anche Ponzoni cinque minuti che lo rassicura… cioè…se ci dà in mano a noi la roba… il sindaco è uno che non decide, decidiamo noi per lui».

Ci hanno provato a decidere per Rocchini, ma una volta trapelata la notizia, la reazione dell’opposizione arcorese, delle sinistre a tutti i livelli, degli ambientalisti, ha stroncato l’operazione e Idra non ha mai protocollato un progetto in municipio. Quel giorno in Comune, però, la volontà c’era e la strada non sembrava troppo in salita. Le intercettazioni telefoniche lasciano intendere che il sindaco chiuse l’incontro riservandosi di approfondire.

L’assessore all’urbanistica di allora, Claudio Bertani, comunque, non nascose mai la sua inclinazione favorevole al progetto. E la presenza al vertice di Antonino Brambilla, vicepresidente in Provincia e assessore alla pianificazione del territorio, deve aver fatto pensare a molti che l’affare si potesse concludere. Sempre le intercettazioni della Procura sottolineano il ruolo cruciale di Brambilla e la sua doppia funzione di consulente di Idra e di assessore all’ambiente della Provincia, chiaramente in conflitto. Allora, nel febbraio 2010, Brambilla negò di aver incarichi in Idra e disse di aver partecipato all’incontro di Arcore come assessore provinciale. Come rivelano le intercettazioni, però, si diede un gran da fare per concordare e pianificare questa versione. Si citano in particolare un sms a Magnano e una telefonata al sindaco Marco Rocchini che pare non abbia nemmeno capito bene il punto della questione.
Valeria Pinoia