Biassono – Riproporre le coltivazioni del passato. E’ questo il progetto dell’amministrazione comunale, per riportare la cultura della vite in Brianza. Piantate 500 barbatelle nel campo agricolo di Cascina Ca’ Nova di via Madonna delle Nevi, a fianco alla coltivazione di gelsi voluta dal parco valle del Lambro. Lunedì 16 aprile i volontari di Fiera San Martino hanno messo a dimora le ultime barbatelle acquistate dal Comune da un coltivatore diretto di Trento. “E’ un progetto a cui teniamo e che oggi riusciamo a concretizzare- spiega il sindaco Piero Malegori- e i costi sono contenuti, grazie ai volontari dell’associazione sempre disponibili”.
Per ora si è trattato di poche centinaia di euro per l’acquisto delle piantine. Il tutto si svolge in un’ottica di collaborazione. Con il museo civico Verri sono iniziati già in passato diversi studi sul tema, con la pubblicazione di un volume della mostra “Vite e vino in Brianza dai celti ai doc” inaugurata nel 2009. L’associazione Fiera San Martino e alcuni privati sono gli attori coinvolti nel progetto.
“Siamo ad un buon punto di partenza: ora si passerà alla fase di gestione operativa- sottolinea Malegori- e l’idea è quella di coinvolgere anche le scuole e gli studenti per la gestione del vigneto”. Progetto non a scopo commerciale, ma didattico, educativo e culturale. La prima vendemmia di Pinot nero si avrà tra circa 3 anni. Il museo civico Carlo Verri possiede numerosi oggetti legati alla conservazione del vino di produzione locale, come i “vasi a trottola” d’età e tradizione celtica, rinvenuti a Cascina Marianna. Testimonianza che già oltre duemila anni fa a Biassono era presente la coltivazione della vite.
Erica Sironi