Seveso – La partecipazione al finanziamento per l’interramento della Milano-Asso nel tratto sevesino deve passare per un referendum popolare. È quanto chiedono Mauro Ragazzo e Diego Tavecchio consiglieri comunali del Partito democratico, affiancati anche da altri esponenti del centro sinistra di Baruccana, ossia Alfonso Frigerio e Mariella Inga. Se, tecnicamente, quanto avvenuto nel consiglio comunale di venerdì 29 aprile, non può essere definita una vera e propria spaccatura all’interno del Pd, è comunque evidente come all’interno del primo partito di opposizione si muovano anime diverse.
«Il Pd ha da sempre sostenuto che la soluzione dell’interramento fosse la soluzione migliore, ma, di fronte alla totale immobilità della maggioranza, non si può continuare a mentire – fanno sapere gli esponenti del Pd di Baruccana -. Se il capogruppo del Partito democratico ha dichiarato che «la chiara volontà della nostra città è espressa anche attraverso un impegno economico di 20 milioni di euro che il nostro Comune ritiene di poter mettere sul tavolo e che il Pd approverà l’utilizzo, anche in piccola parte, delle risorse di Pedemontana destinate per la mitigazione ambientale e urbanistica del quartiere di Baruccana», noi affermiamo che Baruccana non può pagare il conto che né la Regione né la Provincia né lo Stato vogliono pagare. E’ assolutamente indispensabile dire come si finanzieranno i 20 milioni di euro: sarebbe opportuno che, chi fa queste proposte, lo chieda anche ai cittadini con un referendum popolare. Noi consiglieri del Pd non abbiamo partecipato al voto in assenza di questa espressa e chiara volontà».
Ora nessuno, all’interno del Pd, ha voglia di gettare ulteriore benzina sul fuoco. Ma le opposte visioni sono chiaramente espresse nelle dichiarazioni ufficiali: «Credere e sostenere veramente il progetto di interramento non può semplicemente voler dire «sono per l’interramento » – fa sapere Paolo Butti capogruppo del Pd a nome anche dell’altra anima del suo partito. Considerazioni rivolte soprattutto maggioranza, ma che di fatto tirano in ballo anche esponenti della sua stessa compagine -. Credere veramente in quest’opera e nel suo immenso valore sociale, significa lavorare per creare una proposta credibile e ben motivata da portare all’attenzione di Regione; significa anche da parte di Seveso mettere sul tavolo la propria parte di risorse economiche. Chi sostiene che è solo la Regione che deve metter i soldi non ha la reale volontà di portare a casa il risultato. Per questa ragione è gravissimo che nel consiglio comunale di Seveso diversi consiglieri non abbiano compreso il valore della posta in gioco, astenendosi dal voto o non partecipando nemmeno alla seduta».
Ivan Bavuso