Verano Brianza – «Santità, benvenuto a bordo dello shuttle»: è un momento davvero straordinario e storico. Papa Benedetto XVI si è collegato con gli astronauti della stazione spaziale internazionale, tra cui sono presenti due italiani, Paolo Nespoli e Roberto Vittori. Il Papa ha rivolto un vero e proprio ‘question time’ agli astronauti: cinque domande per capire come vivono sullo spazio, cosa vedono della terra, quale sarà il messaggio che riporteranno quando torneranno sulla terra. Infine, un messaggio tutto personale del Pontefice all’italiano Paolo Nespoli, che ha perso recentemente la madre proprio durante la sua permanenza nello spazio. Due i momenti più intensi del collegamento. Il primo quando l’italiano Roberto Vittori ha mostrato a Ratzinger la medaglia che lo stesso Pontefice ha consegnato all’astronauta, come segno di vicinanza da portare sullo Shuttle, e che ha lanciato simbolicamente al collega italiano Nespoli. «Sarà lui, Santità – ha detto Vittori – a riportarla sulla terra». Il secondo, più divertente, quando uno degli astronauti si è lanciato in aria grazie all’assenza di gravità e il Papa, sorridendo, ha accompagnato il simpatico gesto.
Il Papa, in un momento storico ed emozionante, ha rivolto cinque domande, o meglio alcune curiosità su cosa si possa vedere dallo Spazio. «Cari astronauti, sono molto felice di avere questa opportunità. Sono onorato di poter parlare a tanti di voi – ha esordito il Papa -. L’umanità sta attraversando un periodo di grande progresso scientifico, di applicazione tecnologiche, e voi siete i rappresentanti di questa tecnologia, di nuove possibilità nel futuro. Ammiro il vostro coraggio, il vostro impegno, per cui vi preparate tutta la vita. Auspico una conclusione positiva della vostra missione. Sicuramente – ha aggiunto Benedetto XVI – da lassù avete una visione diversa della terra. Avete portato insieme diverse nazioni e popoli grazie alla scienza per servire la causa della pace e per questo vi ringrazio».
Il Papa si è collegato dalla Biblioteca vaticana. Erano presenti anche il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Enrico Saggese, e il generale di squadra aerea dell’Aeronautica Militare, Giuseppe Bernardis. Poche ore prima del collegamento con il Vaticano gli astronauti dell’Endeavour sono stati impegnati nel controllo ravvicinato di un danno a una piastrella dello scudo termico. La scheggiatura, grande quanto un pacchetto di sigarette, non sembra grave e non dovrebbe pregiudicare il rientro dello shuttle.
Un commosso saluto e cordoglio di Benedetto XVI all’astronauta Paolo Nespoli che, proprio durante la sua missione con lo shuttle, ha perso la madre. Nel collegamento con la stazione spaziale, il Papa ha voluto fare le sue condoglianze a Nespoli. «Caro Paolo – ha detto Ratzinger – so che nei giorni scorsi la tua mamma ti ha lasciato e quando tornerai sulla terra non la troverai più. Tutti ti siamo stati vicini. Anche io ho pregato per te e per lei». Paolo Nespoli è stato l’unico a parlare con il Papa in italiano. «Ho sentito le sue preghiere arrivare fino a quassù – ha risposto commosso l’astronauta – è vero che orbitiamo fuori dalla terra e siamo fuori dal mondo. Ma i miei colleghi a bordo mi sono stati vicini in questo momento importante e intenso, così come i miei fratelli, le mie sorelle, l’intera mia famiglia è stata vicina alla mia mamma in questo ultimo periodo di vita. Mi sono sentito lontano, ma anche vicino ed è stato per me di estremo sollievo sentirvi vicini».
«Il nostro pianeta è bellissimo, è di colore blu: blu come il colore del nostro pianeta, come il colore del cielo ma anche come il colore delle forze italiane che mi hanno dato l’opportunità di venire sullo spazio». A parlare è l’astronauta italiano Roberto Vittori, rispondendo a una domanda di Benedetto XVI. «La bellezza è tridimensionale – ha detto Vittori – e cattura la nostra attenzione e il mio cuore e io prego, prego per me, per le nostre famiglie, per il nostro futuro». Il comandante dell’Iss ha anche esortato ad usare «l’energia solare che potrebbe essere utilizzata per evitare lotte e guerre». «Possiamo vedere delle bellezze indescrivibili – ha aggiunto un altro astronauta – ma anche quanto è fragile tutto ciò, anche l’atmosfera per esempio, è sottile come uno strato di carta. Ci sembra incredibile poter vedere la terra da quassù e siamo tutti insieme. Ci riempie di speranza questa avventura e abbiamo compreso come cooperando possiamo superare tanti ostacoli e tante sfide, perchè la terra è un posto bellissimo». Infine, a proposito del messaggio che lanceranno gli astronauti al loro rientro, la risposta è stata: «Credo che il messaggio più importante che vogliamo dare ai giovani soprattutto è che c’è un intero universo da esplorare e se lo faremo insieme sarà bellissimo».