Il maxi sequestro al re dell’eolicoOperazione della Dia in Lombardia

La Direzione investigativa antimafia sta eseguendo la più cospicua confisca di beni mai effettuata in Italia, che colpisce al cuore Cosa nostra. I beni confiscati, per un ammontare di oltre un miliardo e trecento milioni di euro, sono riconducibili a Vito Nicastri, 57 anni, di Alcamo, il re dell'eolico.
Pale eoliche

Monza – La Direzione investigativa antimafia sta eseguendo la più cospicua confisca di beni mai effettuata in Italia, che colpisce al cuore l’aria grigia di Cosa nostra. I beni confiscati, per un ammontare di oltre un miliardo e trecento milioni di euro, sono riconducibili a Vito Nicastri, 57 anni, di Alcamo, personaggio leader nel settore della produzione alternativa dell’energia elettrica, fotovoltaico ed eolico. L’operazione oltre alla Sicilia occidentale sta interessando Lombardia, Lazio e Calabria. Vito Nicastri, secondo gli investigatori, è stato coinvolto in numerose vicende, anche di natura penale, insieme a noti esponenti mafiosi, relazionandosi costantemente con personaggi organici a Cosa nostra. Le complesse indagini economico-finanziarie, condotte dalla Dia, hanno consentito di accertare come Nicastri, che avrebbe intrattenuto rapporti anche con società lussemburghesi, danesi e spagnole, avrebbe assunto una posizione di vertice grazie alla contiguità con la criminalità organizzata. Tale vicinanza ai più noti esponenti mafiosi, avrebbe favorito la trasformazione del Nicastri da elettricista a imprenditore specializzato nello sviluppo di impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili, facendogli assumere una posizione leader nelle regioni del Meridione d’Italia nel settore.