Il lavoro e lo stress:ecco chi sta peggio

Il lavoro e lo stress:ecco chi sta peggio

Monza – Sono i lavoratori dei supermercati e degli alberghi a conquistarsi il podio dei più stressati di Lombardia. O, almeno, dei lavoratori per i quali risultano più assenze, in media, per malattia. E’ quanto risulta da una ricerca presentata sabato scorso alla Facoltà di medicina dell’Università Bicocca di Monza, nell’ambito di un convegno intitolato “Stress e attività lavorativa”. Una ricerca realizzata dall’Unità di medicina occupazionale e ambientale dell’Azienda ospedaliera San Gerardo e dal Centro di studi sulla sanità pubblica della Bicocca e presentata, sabato, dal dottor Raffaele Latocca: 40mila i lavoratori presi in considerazione, suddivisi principalmente nei due settori, terziario e manifatturiero, per i quali sono stati analizzati i sintomi di stress da lavoro: il numero di assenze, dapprima e degli infortuni, poi. “Tra le aree lavorative –ha spiegato Latocca- i servizi hanno la maggior frequenza media di assenze per malattia, soprattutto supermercati e alberghi. Nel terziario, risulta un maggior numero di assenze nel pubblico rispetto al privato. Mentre, nel manifatturiero, fanno più assenze i lavoratori dell’industria rispetto a quelli del settore artigiano”. Che, inoltre, si sono dimostrati i più restii a rispondere al questionario. Alle aree a maggior concentrazione produttiva (tessile e edilizia) è assegnato anche, prevedibilmente, il primato degli infortuni. Meriterebbero invece più approfondite ricerche le localizzazioni su carta geografica delle maggiori concentrazioni di assenteisti e di stressati: “In una ancora superficiale divisione per Asl –ha commentato Latocca- il maggior numero di stressati sembra concentrato nelle Asl di Bergamo e di Milano 1. L’Asl di Monza, invece, risulta tra le ultime in quanto ad assenze per malattia”. Ritornando agli infortuni, diminuiscono, fortunatamente, nelle aziende a prevalenza femminile dove, crescono invece i giorni di assenza per malattia. “Un altro dato notevole –ha aggiunto lo specialista di medicina occupazionale- è l’incremento delle assenze a fronte di una diminuzione della qualifica”. Dirigenti e quadri, in sostanza, fanno meno assenze di impiegati e operai. E inoltre, dirigenti e quadri del terziario sono più stressati (fanno più giorni di assenza) dei loro pari nel manifatturiero: “Se il 32 percento dei soggetti intervistati –ha concluso Latocca- è risultato stressato, significa che i lombardi rientrano nella media nazionale dove a essere stressato è il 33 percento dei lavoratori”.
Elena Lampugnani