Monza – “Don Chisciotte” è forse lo spettacolo in cui Franco Branciaroli è riuscito ad esprimere compiutamente il suo estro di autore, interprete e regista. Un lavoro di prim’ordine, preparato proprio sulle tavole del Manzoni di Monza sul finire del 2008. La tournée della scorsa stagione ha raccolto grandi consensi ed è culminata con il Premio Flaiano per il miglior protagonista e la registrazione per la trasmissione Rai ‘Palco e retropalco’ effettuata sempre al Manzoni. Da giovedì sera, 28 gennaio, fino a domenica 31 gennaio sono previste cinque repliche. Si racconta che già anni fa Branciaroli, ringraziando il pubblico alla fine della Medea diretta da Luca Ronconi, dopo aver scandito i registri della voce melliflua, isterica, angosciata e omicida della protagonista, facesse omaggio di un bis recitando il Canto alla luna di Leopardi con replica immediata della poesia alla maniera di Vittorio Gassman e di Carmelo Bene.
E si racconta anche che a Rimini, tempo fa, Branciaroli propose e interpretò una galleria di coppie artistiche celebri alle prese con brani del Don Chisciotte, e che tra Stanlio e Ollio, Totò e Peppino, concepì un dialogo immaginario Gassman-Bene. “Don Chisciotte è un enorme trattato sull’imitazione: così come lui imita i cavalieri, io imito i cavalieri della scena”. Con questa premessa Franco Branciaroli, dopo l’originale edizione di Finale di partita in cui il protagonista parlava con la voce dell’ispettore Clouseau, ha affrontato il testo di Miguel de Cervantes.
L’attore milanese è impegnato nel doppio ruolo di Don Chisciotte e Sancho Pancia, cui dà, imitandole, le voci di Vittorio Gassman e Carmelo Bene. Il vagabondare verbale, divertente e commovente insieme, dei due mattatori ripercorre alcune delle scene più celebri del grande romanzo. “Li immagino nell’aldilà – spiega Branciaroli – mentre confessano che avrebbero sempre voluto mettere in scena il libro. Li faccio parlare e così, accanto ai personaggi dell’hidalgo e di Sancho, riprendono vita anche i loro dialoghi, i loro battibecchi, il loro immaginario”.
Le ‘maschere verbali’ dei due grandi protagonisti della scena teatrale italiana offriranno l’occasione di ritrovare atmosfere di un teatro che non c’è più e che lo stesso Branciaroli, che con Bene ha recitato ai suoi esordi, ha preso per la coda. “Erano due avversari irriducibili ma anche due artisti che si stimavano”. “Don Chisciotte” è una produzione del Teatro degli Incamminati. Le scene sono di Margherita Palli, i costumi di Caterina Lucchiari, le musiche di Daniele D’Angelo. Cura le luci Gigi Saccomandi. Per informazioni e prenotazioni, chiamare lo 039-386500.
Modesto Panizza
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