Monza – «Dio ci ha sorpreso». Non trattiene la gioia padre Patrizio Garascia, vicario episcopale della zona quinta di Monza, di fronte alla notizia dell’elezione del nuovo pontefice. «Non lo conosco – continua il vicario – ma da come si è presentato alla folla mi ha molto ricordato Papa Giovanni. Sono felicissimo, ho visto un uomo umile, semplice ed evangelico, non posso che ringraziare Dio per questo dono».
Un Papa che ha già fatto breccia nel cuore dei fedeli, dei tantissimi raccolti a piazza San Pietro e dei milioni incollati alle televisioni. Tra loro anche don Giuseppe Barzaghi, parroco della comunità pastorale Santi quattro evangelisti. «La scelta del suo nome da Papa è già significativa – commenta -. Francesco d’Assisi è stato uno dei più grandi santi della storia, è stato capace di riformare la Chiesa dall’interno e questo credo sia il migliore auspicio che ci si possa augurare».
Un pontefice che si è presentato dalla loggia centrale salutando i fedeli con un «Buonasera», capace di zittire la piazza chiedendo a tutti una preghiera, una benedizione per il vescovo di Roma.
«È un gesto prezioso quello che ha fatto il nuovo papa – continua don Giuseppe Reduzzi, parroco della comunità pastorale San Francesco d’Assisi – è riuscito a fermare la piazza per pregare in silenzio gli uni per gli altri, il popolo per il suo vescovo, un gesto che indica già uno stile».
Significativo poi che si sia presentato proprio come il vescovo di Roma, «di questa bella città», ha detto il pontefice visibilmente emozionato. «Significa che intende riprendere un cammino insieme alla sua gente. Credo sarà un Papa che andrà alla ricerca dell’essenziale, caratterizzato da uno stile semplice, senza clamori e di grande rigore», continua don Reduzzi. Un Papa che entrerà nella storia anche per essere il primo pontefice americano. Argentino, figlio di emigranti piemontesi, Jorge Mario Bergoglio ha studiato da perito chimico prima di entrare in seminario. «E anche questo fatto sarà un elemento prezioso», continua don Reduzzi. Sorpresi e commossi anche i frati del Carmelo.
«Chiedere ai fedeli una benedizione prima ancora di darla è un gesto estremamente ricco e significativo – spiega padre Fausto Lincio, superiore delle comunità di viale Battisti – e anche le sue origini non europee aiuteranno l’intera Chiesa mondiale a guardare il mondo da un’altra prospettiva. Il nome poi è tutto un programma. Si è aperto un tempo nuovo».
Pacifico, gioviale, affabile, così i sacerdoti della città hanno percepito il nuovo successore di Pietro, nei pochi minuti nei quali si è concesso alla folla che gremiva piazza San Pietro. «Nelle poche parole che ha pronunciato ho ritrovato i temi del concilio, la ricerca di una spiritualità sobria ed efficace – continua don Giuseppe Barzaghi -. Tempo fa mi è capitato di leggere una sua intervista nel quale parlava del valore della devozione, e la semplicità con la quale ha chiesto alla folla di pregare per il Papa emerito e per il compito al quale è chiamato ne è una prova».
Sarah Valtolina