Il Cammino del santo1. Monza-Triuggio

Domenica 24 marzo, domenica delle palme, si è svolta la prima tappa del Cammino di sant'Agostino: da Monza a Triuggio. Ecco il racconto di uno dei principali promotori dell'iniziativa, Renato Ornaghi
Il Cammino del santo1. Monza-Triuggio

Monza– Domenica 24 marzo, domenica delle palme, si è svolta la prima tappa del Cammino di sant’Agostino: da Monza a Triuggio. Ecco il racconto di uno dei principali promotori dell’iniziativa, Renato Ornaghi

Primissima tappa del lungo percorso, bagnata ma senz’altro fortunata, quella di “Cammina il Cammino di Sant’ Agostino 2013” tenutasi  domenica 24 marzo. Una pioggia primaverile, non forte ma continua e insistente è per tutto il tragitto caduta su noi pellegrini partiti dal Santuario di Santa Maria delle Grazie, per raggiungere in successione i Santuari della Madonna della Misericordia a Vedano al Lambro, della Madonna del Borgo a Lissone e della Madonna dei Miracoli a Rancate di Triuggio.

Sono stati 27 chilometri  a piedi in direzione  – domenica dopo domenica, per 18 tappe – da Monza a Pavia, a venerare le reliquie di Agostino, il Santo della Grazia. 27 chilometri sotto un cielo grigio, ma illuminati dal piacere della condivisione dell’esperienza di camminare a piedi e di un’amicizia nascente tra persone che il giorno prima non si conoscevano e che invece, sulle strade e sui sentieri del Cammino, hanno iniziato a conoscersi e a parlarsi, condividendo le proprie emozioni, le proprie esperienze, le proprie speranze.

Il cammino è iniziato la mattina della domenica alle 10, dopo la messa al Santuario di Monza, con la vidimazione delle credenziali del pellegrino col timbro messo a disposizione dai Lions Club e dopo la benedizione speciale del pellegrino amministrata da Padre Michele, frate superiore del convento francescano adiacente il Santuario. E dopo la benedizione, finalmente partiamo sotto la pioggia, con gli ombrelli aperti passando per il parco di Monza, affiancando un autodromo rombante di motori per una gara automobilistica in atto. Primo affascinante contrasto tra un gesto di fede antichissimo – quello del pellegrinaggio – e la modernità più spinta ed estrema di una gara automobilistica su pista.

Usciti dalla porta del parco di Vedano, transitando per le vie del paese e successivamente tra i capannoni di opifici – altro contrasto tra antico e nuovo, tipico brianzolo – siamo arrivati verso le 11:30 al primo Santuario, quello della Madonna della Misericordia di Vedano. Accolti dai volontari del Lions Club Monza Parco, già un po’ inzuppati ma tutt’altro che demotivati, abbiamo vidimato la credenziale e ascoltato le parole di padre Michele Triglione, l’assistente spirituale del Cammino.

Ripartiti per Lissone, verso il Santuario della Madonna del Borgo, siamo arrivati al luogo di culto verso le 12:30, accolti dal sindaco della città e dall’assessore alla cultura. Anche qui, vidimazione e successiva ripartenza verso una tappa intermedia, dove siamo riusciti finalmente a rifocillarci e asciugarci un po’.

L’ospitalità per un pranzo al sacco “di condivisione” all’asciutto ci è stata offerta dalla Parrocchia di Bareggia (Lissone nord), ove il parroco Don Franco, davvero con grande spirito di assistenza pellegrina, ci ha messo a disposizione il salone dell’oratorio riscaldato e appositamente attivato per erogare generi di conforto.

Grande asciugata e strizzata di panni ormai fradici, e splendido momento per i pellegrini per iniziare a conoscersi meglio, tra un panino, una bevanda e uno spicchio di arancio. Successivamente il parroco ha guidato la visita della chiesa parrocchiale, edificata nel 1902 in stile gotico lombardo e affrescata nel 1937.

Un grazie di cuore al parroco per l’ospitalità davvero calda, che ha fatto riscoprire a noi pellegrini l’importanza delle cose semplici, di quanto sia importante un tetto e un’accoglienza per chi cammina esposto alle intemperie e alle mutevolezze del clima. Pellegrinare è del resto una grande metafora della vita, e la vita è fatta sia di giornate di sole ma anche di scrosci di pioggia, nei quali l’ospitalità di un amico è quanto mai necessaria, nel più genuino spirito della condivisione e della carità cristiana.

Ripartiti da Bareggia, ci incamminiamo sotto la pioggia raggiungendo Macherio e il fiume Lambro, ingrossato dalle precipitazioni. Risaliamo lentamente lungo l’argine del fiume, cogliendo scorci di selvaggia bellezza e, passo dopo passo, finalmente arriviamo in vista di Triuggio, frazione di Rancate. Un ultima faticosa salita, sgranati in lunga fila dalla fatica, e arriviamo finalmente al santuario della Madonna dei Miracoli, la “chiesa-museo” della Brianza. Vidimiamo la credenziale e ci riposiamo sulle panche, mentre il presidente del Lions Club di Canonica Lambro, Silvano Cagnola, ci illustra le splendide opere d’arte presenti nel luogo di culto: le tele dei fratelli Campi e gli affreschi dell’Appiani.

Stanchi ma felici, dopo un’ultima benedizione di padre Michele usciamo dal Santuario e ripartiamo salutandoci verso il punto di partenza, commentando le vicissitudini della tappa e auspicando un po’ di sole per la prossima seconda tappa del Cammino, da Triuggio a Cesano Maderno, domenica 7 aprile. Camminare in amicizia non è mai stato così bello, nonostante il tempo inclemente. Buen Camino, y Ultreya!
Renato Ornaghi