I vicini non lo vedevano da giorniL’allarme e il dramma: era morto

I vicini di casa, gli abitanti di una corte di via Santa Caterina, non lo vedevano da diversi giorni. Preoccupati, hanno cercato di mettersi in contatto con il fratello. Non riuscendoci, si sono rivolti ai carabinieri. Lui, un uomo di 55 anni che viveva solo, era morto sul pavimento della camera da letto.
I vicini non lo vedevano da giorniL’allarme e il dramma: era morto

Besana Brianza – I vicini di casa, gli abitanti di una corte di via Santa Caterina, non lo vedevano da diversi giorni. Preoccupati, hanno cercato di mettersi in contatto con il fratello. Non riuscendoci, si sono rivolti ai carabinieri. Sono stati i militari a risalire al parente più stretto dell’uomo e ad aprire con lui, nella tarda serata di lunedì, la porta dell’appartamento al secondo piano della corte. Vittorio Villa, 55 anni, scapolo e senza figli, senza lavoro e seguito dai Servizi sociali del Comune, era privo di vita, sul pavimento della sua camera da letto.
Riverso a terra, ai piedi del letto da cui, molto probabilmente, cercava di scendere dopo aver accusato un malore improvviso. Dieci giorni fa. Forse più. Se ne è andato in solitudine Villa, dopo aver trascorso una vita in solitudine. Sempre schivo e riservato, a volte ombroso: lo descrivono così i vicini di casa con cui si limitava allo scambio di saluti sulle scale. Gli stessi vicini che ora non si danno pace. Avevano il presentimento che qualcosa di brutto fosse successo: Villa non si faceva più vedere, nel pomeriggio di venerdì non usciva più a fare la spesa e non ritirava più la posta dalla cassetta delle lettere. Insospettiti, hanno cercato di contattate il fratello, che vive in Provincia di Como, ma che nel frattempo aveva cambiato il numero di cellulare. Preoccupati, si sono quindi rivolti ai carabinieri della stazione di via Rivabella che, con i colleghi del comasco, hanno rintracciato il fratello dell’uomo e lo hanno accompagnato all’appartamento di Besana capoluogo, al confine con Valle Guidino, dove Riva abitava da una ventina di anni. La porta di ingresso era chiusa, sbarrate le finestre. Il besanese era esanime sul pavimento della camera da letto.
Alessandra Botto Rossa