«Holyween meglio di Halloween»Lesmo, no alla notte delle streghe

«No Halloween, meglio Holyween». L'Unità di pastorale giovanile di Lesmo, Camparada e Correzzana dichiara guerra alla notte delle streghe, il 31 ottobre, e invita a esporre alle finestre le immaginette dei santi, magari insieme a un lumino acceso.
«Holyween meglio di Halloween»Lesmo, no alla notte delle streghe

Lesmo – L’Unità di pastorale giovanile di Lesmo, Camparada e Correzzana dichiara guerra ad Halloween, nella notte del 31 ottobre. Streghe, folletti e mostri bussano porta a porta per spaventare scherzosamente i padroni di casa e recitare la classica formula: dolcetto o scherzetto? Se questa tradizione di origine americana ha ormai preso piede in Italia da diverso tempo, una fiera oppositrice a questa iniziativa è l’unità di pastorale giovanile San Filippo Neri con in prima linea il suo responsabile don Donato Vicini.

«Quest’anno, come abbiamo già fatto in passato, aderiremo al progetto Sentinelle del Mattino – ha spiegato il sacerdote -. Si tratta di un network costituitosi nel 1998 che punta a diffondere innovative esperienze per i giovani in Italia tra cui Holyween». Nel 2010 l’iniziativa è stata pubblicizzata anche su Raidue con un pomeriggio dedicato all’argomento. Per quest’anno il tema sarà: ”Santi non indignados”.
«Il mondo per battere la crisi non ha bisogno di proteste, ma di persone che si rimbocchino le maniche, come hanno fatto proprio i santi – scrive sul proprio sito internet don Donato – Migliaia di volti per raccontare migliaia di storie di solidarietà, di fede e di cambiamento. Questo è un messaggio quanto mai attuale soprattutto per le nuove generazioni».

Quindi l’unità di pastorale giovanile invita tutti i ragazzi, gli adolescenti e giovani non solo a non truccarsi da zombie o streghe e vagare per i paesi di Lesmo, Camparada e Correzzana, ma li sprona insieme alle proprie famiglie ad esporre sulle finestre, sui balconi e sulle porte le immaginette dei santi (scaricabili anche via internet) magari con vicino un lumino acceso simbolo di fede e di speranza perché la notte tra il 31 di ottobre e l’1 novembre non sia una notte di tenebra ma di luce.
«Per chi pensa che questa iniziativa non abbia proseliti si sbaglia – ha concluso il sacerdote – vi sono altre parrocchie e comunità che aderiscono. Un esempio proprio di questi ultimi giorni è l’oratorio di Galliate in provincia di Novara che promuove la stessa proposta che noi portiamo avanti da un po’. Non siamo i soli e siamo contenti che sia così».