Giussano – «Madre, rendimi fedele al popolo che mi è stato affidato». Con queste parole don Norberto Donghi si è consegnato a Maria prima della celebrazione solenne di «presa di servizio» come responsabile della Comunità pastorale San Paolo che riunisce le parrocchie di Giussano, Birone, Paina e Robbiano. Prima il saluto del sindaco Gian Paolo Riva, poi la cerimonia religiosa. Don Norberto Donghi è stato accolto dall’abbraccio di tutta la cittadinanza. In piazza Roma, ieri pomeriggio, domenica, c’erano l’amministrazione comunale, i ragazzi, i rappresentanti di molte associazioni, le suore. A dare il benvenuto al nuovo parroco, che prende il posto di don Silvano Caccia tragicamente scomparso lo scorso marzo dopo nemmeno due mesi di ministero in città, il primo cittadino. «Praticanti e non – queste le sue parole – riconosciamo alla Chiesa che vive a Giussano, il centro della civiltà cristiana». Riva ha quindi, con la solenne occasione dell’investitura, voluto ricordare la volontà dell’amministrazione «di servire questa città puntando al suo vero e integrale benessere materiale, sociale e spirituale». Di fronte alle inedite sfide culturali, sociale ed economiche, alla presenza di gente dalle diverse provenienze, la città ha un volto multietnico e multireligioso, talvolta l’integrazione è difficoltosa e proprio dalla collaborazione «tra Chiesa e Comune, Giussano saprà trovare la forza per esigere da tutti il rispetto della legalità che è la strada maestra del progresso». Il saluto dei giovani e il lancio dei palloncini hanno dato il via alla processione.
Don Norberto, con una trentina di sacerdoti e i chierichetti, ha fatto ingresso nella basilica gremita. Dopo la consegna dei lezionari, degli oli, del fonte battesimale e della stola penitenziale ha preso la parola monsignor Erminio De Scalzi, vicario episcopale per la città di Milano, abate di Sant’Ambrogio, dove don Norberto è stato sette anni: «Sarai un pastore capace di fare di quattro parrocchie diverse una vera comunione dove le differenze saranno accolte e le diverse velocità si armonizzeranno». De Scalzi ha quindi richiamato l’invito del cardinale Tettamanzi: «Fate meno, fate meglio, fate insieme, imperativi che ti impegnano a essere di più, a rallentare ogni ritmo affannoso per avere più cura e più attenzione al particolare, e a fare insieme. Don Norberto sii prete di tutti e se proprio devifare una preferenza, falla per gli ultimi, i più bisognosi».
Prima della proclamazione, il pensiero è andato ai predecessori, don Agostino Cerri, don Franco Cardani e don Silvano Caccia. Poi un lunghissimo applauso. Al termine della cerimonia, dopo le parole del vicario episcopale Armando Cattaneo, il saluto della comunità: «E con profonda gratitudine e col cuore colmo di speranza che l’accogliamo tra noi. La nostra è una Comunità che ha sperimentato il dolore: un pastore ci era stato donato, avevamo iniziato un cammino affidandoci a lui, ma il Signore, nel suo disegno misterioso, ce lo ha tolto. Ora la Provvidenza ha posto lei sulla nostra strada. Eccoci qui, di nuovo in cammino, pronti a seguire il nuovo Pastore, certi che saprà valorizzare i passi positivi che abbiamo percorso nel passato, perchè la memoria è l’anima di un popolo. Siamo consapevoli che nel dialogo e nel confronto saprà guidarci a compiere passi nuovi, lungo sentieri ancora da tracciare, verso una meta che è la stessa di sempre. Certamente il suo sarà un passo sicuro, come si confà alla sua giovane tempra, ci perdonerà se qualche volta arrancheremo, siamo certi che ci aspetterà con pazienza, ci incoraggerà, ci darà stimoli e motivazioni quando faticheremo. Perchè il pastore è così: ama tutte le sue pecore, non indistintamente, ma nella loro specifica individualità; ha cura di ciascuna e va in cerca di quella perduta. Grazie per aver accettato il mandato a guidare questa Comunità San Paolo, forse non sarà stata una scelta facile ne priva di nostalgie, ma il Signore chiede a lei e a noi tutti di camminare insieme, di crescere insieme nella condivisione».
Quindi i ringraziamenti di don Norberto (che si è rivolto anche ai fratelli e ai nipotini presenti, Giulia e Luca), che ha voluto anche salutare, fra i presenti, suor Lucia, sua maestra alla scuola materna di Parabiago, don Agostino, don Ernesto e don Giovanni con lui nella parrocchia di Velledo. Prima del rinfresco, il saluto dei corpi musicali Dac Giussano e Santa Margherita di Paina.
Federica Vernò
Giussano, migliaia di fedeliad accogliere il nuovo parroco
