Giussano – Avevano superato il cancello e gironzolavano nel cortile di casa quando sono stati bloccati da un residente. Due ragazzini zingari di 11 e 17 anni sono poi stati riconsegnati dai carabinieri della locale stazione ai genitori, domiciliati in un campo nomadi nel Milanese.
E’ successo martedì pomeriggio in via Marco Polo. Addosso ai due minorenni non è stato trovato nulla, nessun oggetto rubato o denaro, ma la loro presenza nel giardino di una casa privata ha destato sospetti, tant’è che sono stati scambiati per dei ladruncoli e subito fermati.
Dei veri e propri topi d’appartamento hanno, invece, fatto visita al presidente della Protezione civile Emanuele Elli. Lui e la sorella erano andati da poco a dormire. La donna era nel dormiveglia quando si è accorta che in casa c’era qualcuno. Ha fatto in tempo, senza muoversi, a vedere le due figure: due uomini abbastanza giovani che si aggiravano per la stanza facendosi luce con delle torce elettriche, aprendo cassetti e ante cercando qualcosa da portare via. E gli è andata male.
«Non c’era nulla da rubare e nulla hanno rubato – ha spiegato Elli – Mia sorella è stata molto accorta, ma abbiamo corso un bel rischio. Il portafoglio lo avevo lasciato in soggiorno e forse non lo hanno visto, mentre ho ritrovato sul pavimento il cellulare. Probabilmente lo avevano preso poi forse è scivolato loro dalla tasca».
La donna ha finto di dormire, mentre i due ladri si aggiravano per la casa. Per entrare hanno spostato i vasi dei fiori posti sui davanzali. Le tapparelle, dato il caldo, erano un po’ sollevate. Una volta entrati nella villetta di via Longoni, hanno puntato subito alle due camere da letto. I soliti ignoti si sono trattenuti per pochi secondi nella abitazione. Il cane, nel frattempo, si è messo ad abbaiare.
«Non gli davo retta – ha aggiunto Elli – proprio per evitare che i ladri potessero farci qualcosa. Allora il nostro cane è venuto a svegliarmi. Ho acceso le luci e ho trovato tutto in disordine. Credo che siano fuggiti scavalcando la recinzione sul retro. Al di là del disordine e del fatto che abbiamo dovuto pulire tutto, ci è andata bene. Mia sorella è stata davvero brava: se si fosse fatta prendere dal panico, forse i ladri avrebbero reagito male nei nostri confronti. Al momento non ci pensi, ma con il senno del poi, ti prende la paura. Sarò costretto a mettere le inferriate, che, sinceramente, non ci piacciono molto, ma possono sicuramente servire a tenere lontani i maleintenzionati».
Federica Vernò