Giussano, dalle truffe alla pizzaClaudio Porracchio finisce in cella

Su Internet è il re della truffa, a Giussano è un semplice pizzaiolo. Sfaccettatura inaspettata quella emersa durante la notifica di un ordine di carcerazione, effettuata dai carabinieri di Giussano a Claudio Porracchio, 33 anni, nativo di Marsala, con domicilio a Desio.
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Giussano – Su Internet è il re della truffa, a Giussano è un semplice pizzaiolo. Sfaccettatura inaspettata quella emersa durante la notifica di un ordine di carcerazione, effettuata nei giorni scorsi dai carabinieri di Giussano a Claudio Porracchio, 33 anni, nativo di Marsala, senza fissa dimora, ma di recente con domicilio a Desio dove abita col fratello. I militari l’hanno raggiunto sul posto di lavoro in città, dove, tra una Capricciosa e una Margherita, si è ritrovato di fronte ai suoi trascorsi da truffatore. Il tribunale di Bolzano l’ha infatti condannato a sei mesi di reclusione, per via di un reato che aveva commesso nel 2008 a Bressanone. Ma di cosa si tratta? Nel passato del tranquillo pizzaiolo ci sarebbero diversi raggiri ai danni di fiduciosi clienti che, convinti di fare l’affare della vita, facendo acquisti su noti portali Internet specializzati nella vendita on-line, si sono ritrovati senza il prodotto e soprattutto con meno soldi nel portafogli. L’attività “secondaria” di Porracchio sarebbe talmente diffusa e avrebbe fatto infuriare talmente tanta gente, che esiste addirittura un blog interamente dedicato a lui (http://truffaporracchio.blogspot.com/), dove le vittime raccontano i diversi raggiri e viene illustrato nel dettaglio il suo modus-operandi. Il primo passo per agganciare la vittima è pubblicare in rete annunci di vendita di materiale tecnologico molto ricercato, cellulari di marche importanti o PlayStation, a prezzi vantaggiosi. Chi sta navigando in quel momento non può che essere attratto e si sente fiducioso perché il truffatore utilizza portali solitamente sicuri e comunque molto conosciuto al grande pubblico di Internet. Per convincere maggiormente il potenziale acquirente, Porracchio fornisce un indirizzo per la consegna a mano, peccato che l’opzione sia tra la Sardegna e Bolzano e la via sia sempre la stessa. La scelta del cliente ricade così sulla consegna a domicilio, ma ecco la truffa: niente contrassegno, ma pagamento anticipato. Purtroppo qui «comincia il calvario – si legge nel blog – perché una volta effettuato il pagamento, avete ben da telefonargli, minacciarlo, perché ben che vi vada, vi sentirete dire qualche insulto in siciliano».
Cristina Marzorati