Giovane picchiato per estorsioneUn medese finisce alla sbarra

Monza – E’ stato minacciato e picchiato da un uomo che pretendeva di estorcere del denaro alla madre. Chiamato a deporre in aula davanti al giudice Valentina Paletto del Tribunale di Desio, A.F., 23 anni, residente a Meda, mercoledì mattina ha raccontato la sua disavventura.

Il giovane, che si è costituito parte civile, non ha lesinato i particolari di una vicenda che vede imputato per violenza privata C.C. un altro medese, che però non era in aula e che è stato dichiarato in contumacie durante l’udienza. Due gli episodi a cui il 23enne ha fatto riferimento nel corso del dibattimento e che hanno visto il ragazzo opporre una ferma resistenza, sia verbale sia fisica, all’uomo che importunava la madre e il fratello minore.

Stando alle dichiarazioni del giovane, parte lesa nel processo, il 23 ottobre del 2006 era stato fermato bruscamente da questo signore che conosceva appena per averlo visto poche volte, ma che sapeva essere l’uomo che stava tentando di estorcere del denaro alla madre. Era stato fermato mentre si recava a prendere il fratello a scuola. Invitato dall’adulto a salire sulla sua macchina per condurlo a casa e quindi mostrargli i presunti messaggi inviatigli dalla madre di lui, il ragazzo aveva opposto una determinata resistenza, ricavandone delle minacce.

L’episodio si era concluso senza grandi conseguenze. Nei due mesi successivi erano seguiti sul telefono cellulare della madre e su quello di casa, messaggi inquietanti provenienti da un’utenza telefonica criptata. I particolari delle telefonate hanno fatto supporre che si trattasse sempre della stessa persona che perseguitava il genitore del 23enne. Il 16 dicembre dello stesso anno (sempre secondo la testimonianza del giovane), a seguito di altre minacce che attentavano all’incolumità del fratello più piccolo, A.F. si era recato sotto casa dell’imputato per avere dei chiarimenti nella speranza di riuscire a far cessare la persecuzione.

L’uomo era sceso in strada e dopo un diverbio aveva tentato di colpire con una testata il giovane che aveva reagito con un pugno. L’adulto lo aveva poi bloccato contro i citofoni mostrandogli un coltello. Il ragazzo si era divincolato ed era fuggito in mezzo alla strada. Si erano poi recati insieme nella vicina stazione dei carabinieri e qui l’imputato aveva nuovamente sferrato un pugno al volto del ragazzo. Il giudice Paletto, raccolta la deposizione, ha deciso di aggiornare l’udienza al 23 novembre prossimo. In quell’occasione saranno ascoltati i testimoni designati dal Pubblico Ministero.
I.Ba.