Fioccorosso compie 50 anni:sabato il concerto del coro

Il coro monzese Fioccorosso compie cinquant'anni. Per l'occasione il gruppo, presideuto da Guido Serenthà e diretto da Gian Franco Freguglia terraà un concerto sabato 29 alle 21 nella chiesa di santa Maria del Carrobiolo. Sarà presentato il nuovo cd ''Teraeacqua''.
Fioccorosso compie 50 anni:sabato il concerto del coro

Monza – Il coro Fioccorosso di Monza festeggia i cinquant’anni nel 2012. I festeggiamenti per il mezzo secolo cominciano questo sabato, 29 ottobre, con il concerto celebrativo “Esperienze corali da ieri a domani”, in programma alle 21 nella chiesa di Santa Maria al Carrobiolo di Monza; direttore Gian Franco Freguglia. Parteciperà anche il coro di bambini Cheap Thrills di Elena Rosa. Il concerto è dedicato alla memoria di Massimo Longoni e servirà a raccogliere fondi per continuare i suoi progetti di solidarietà: le offerte saranno infatti destinate al progetto Assibe per una casa per ragazzi in Brasile

Gli anni e le stagioni andate stanno nelle cose, nei ricordi, nei nomi e nella musica. Basta metter piede nella grande sala al primo piano di via Aliprandi 43: sulle pareti, il tempo ha lasciato la sua traccia di fotografie, targhe, gagliardetti dei cori ospiti (e sono una novantina), coppe e trofei, dediche, come quelle di Toni Ortelli o Achille Compagnoni. I ricordi vanno riavvolti fino al 1962, per raccontare il Fioccorosso, sulla soglia del mezzo secolo di storia. Eppure non si tratta solo di celebrare il passato, fissando lo sguardo all’indietro: nei pensieri del coro monzese (e infatti anche nel titolo del primo concerto per i cinquant’anni) continua a esserci il domani, il desiderio di una continuità che non può essere fatta solo di passi su strade già battute, ma anche di orizzonti e sfide nuove.

Comunque, la memoria. «Era il 1962 ed eravamo un gruppo di giovani dell’oratorio di San Biagio», la storia comincia così nelle parole di Guido Serenthà, presidente dalla fondazione. «L’occasione fu l’ordinazione di don Luigi Serenthà. Preparammo i brani per la prima messa e poi qualche canto di montagna per la sera. Ci dissero che eravamo bravi, e perché non pensare di radunarci in un coro. La prima divisa era una camicia bianca, al collo dei fiocchetti rossi fatti dalle nostre ragazze». E fu il Fioccorosso. Erano una ventina di ragazzi tra i quattordici e i diciannove anni.
I ricordi non possono fare a meno dei nomi, e il primo è quello di Piero Serenthà, che ha diretto le voci (tutte maschili, divise in tenori primi e secondi, baritoni e bassi) per venticinque anni; poi Carlo Pozzoli e Paola Versetti, infine Gian Franco Freguglia, che dirige il Fioccorosso dal 1997.

Il coro oggi ha un’età piuttosto alta, ma c’è anche chi ha meno di vent’anni. «Il modo migliore per farci conoscere dai giovani è con la nostra musica. Molti di quelli che si accostano al canto corale prediligono la polifonia, che è considerata dotta. Ma anche il canto popolare lo è, per la ricerca che ha alle spalle, presuppone aperture notevoli», spiega Serenthà. Lo dimostra il programma di sabato, con ballate trobadoriche, canti d’autore, accanto a melodie popolari.

Per raccontarsi, in via Aliprandi non amano parlare di ‘repertorio’: «Il coro lavora per progetti, che abbracciano diversi ambiti culturali – spiega Serenthà – e ogni concerto è una storia, un evento». Cita alcuni dei luoghi, in tutta Europa, toccati dalla voce del Fioccorosso e spiega il legame che annoda il canto popolare a un fortissimo fondamento religioso. Questa attenzione alla musica non solo nella voce è il tratto distintivo del Fioccorosso.

«Imparare i canti dei coro Sat fino a eseguirli come loro non servirebbe a niente. Cantare bene come cantano gli altri non ha senso – chiarisce Serenthà – la continuità sta nella capacità di cambiare, di affrontare sfide nuove. Se un coro resta senza visioni, senza prospettive è l’inizio della fine. È questo che agli albori dei cinquant’anni vogliamo consegnare ai nostri giovani». E allora l’augurio è lo stesso che Toni Ortelli fece ai monzesi nel 1987 e che campeggia su una parete della sala di via Aliprandi: «Al coro Fioccorosso, perché continui in quello che crede».
Letizia Rossi